Fervono i preparativi per la prossima edizione della Su e Zo e nell’attesa vi proponiamo oggi una nuova sezione del nostro blog che intende raccogliere segnalazioni di articoli, libri, film e molto altro ancora, tutti accomunati da temi particolarmente cari agli amici della Su e Zo per i Ponti: la città di Venezia, il suo territorio e le sue tradizioni.
Partiamo oggi con la segnalazione di un articolo apparso un anno fa sulla rivista “Touring”, il nuovo magazine dedicato ai Soci del Touring Club Italiano realizzato in collaborazione con il National Geographic. In questo articolo, di cui vi presentiamo un estratto, l’autrice Luisa Taliento ci invita a scoprire “la Venezia dei veneziani”.
(PS: avete altre segnalazioni da proporci? Inviate una mail a [email protected]: saremo lieti di pubblicarle!)
La Venezia dei veneziani
di Luisa Taliento / Fotografie di Diego Orlando
“Touring”, Luglio-Agosto 2012
È davvero possibile in una città sia pur speciale, ma visitata ogni anno da milioni di turisti, che si possano svelare ancora angoli, calli, campielli, palazzi e locali con l’atmosfera magica d’un tempo? Sì, se seguiamo da vicino le tracce e i percorsi dei veneziani doc. Scoprendo anche alcuni itinerari segreti… che ora vi sveliamo.
Nei giorni del Carnevale sono arrivate 140mila persone, per Capodanno 70mila e per la festa del Redentore (la terza domenica di luglio) 120mila. Numeri da capogiro. Del resto Venezia è da sempre in testa alle mete da sogno, quelle da vedere almeno una volta nella vita. Un vero museo all’aria aperta, che pare sospeso sull’acqua. Tanto che l’architetto razionalista Angiolo Mazzoni, quando nel 1924 progettò la stazione ferroviaria di S. Lucia, pensò di mettervi una grande vetrata panoramica proprio come a segnare l’ingresso in un museo.
Una volta scese le scale di quella stazione, la città è subito lì con quell’aspetto che la rende unica al mondo, e ognuno può coglierne un pezzetto, dalla mascherina acquistata al volo per pochi euro al giro in gondola lungo il Canal Grande, tutto ad alto rischio di kitsch. Ma io, tra i canali e i campielli cerco qualcosa di diverso. Per questo rimango stupita quando la mia guida Andrea D’Alpaos, un lagunare doc, mi dà appuntamento proprio davanti a Palazzo Ducale. Non gli avevo forse chiesto di condurmi in un tour alla ricerca di una Venezia insolita, lontano dalla pazza folla? Ebbene, nel luogo tra i più fotografati e gremiti della città, ci avviamo a una visita del tutto inusuale, a numero chiuso, chiamata Itinerari segreti. Entriamo nel palazzo, saliamo la bellissima Scala d’oro e, diversamente dagli altri, ci dirigiamo sopra le stanze del Doge, alla scoperta del volto autentico della Serenissima, quello del potere amministrativo e giudiziario. Davanti agli occhi si svelano ambienti arredati in modo semplice e austero, con scrivanie e scaffali dove si immaginano al lavoro decine di impiegati intenti a copiare, archiviare, registrare. Poi ci sono l’armeria, le sale degli interrogatori, le celle delle dure prigioni (i celebri Piombi) descritte anche da Giacomo Casanova che vi fu detenuto e da cui scappò avventurosamente. Tra corridoi e stanzette si compie un autentico salto indietro nel tempo, che si conclude con l’attraversamento di un passaggio segreto, all’apparenza un armadio, ma in sostanza una porta che ci fa sbucare all’interno di uno dei saloni affrescati, proprio mentre è in corso una visita guidata e tutti ci guardano come alieni usciti da chissà dove.
[continua]
Puoi leggere il testo completo dell’articolo sul sito ufficiale di “Touring”, il mensile dei soci del Touring Club Italiano: Archivio, Luglio-Agosto 2012, “La Venezia dei veneziani”.