La Vergine Azzurra di Tracy Chevalier: due storie parallele collegate dall’azzurro della Vergine.

Creato il 27 marzo 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Gabriella Parisi Cari Lettori, parliamo oggi di un libro pubblicato per la prima volta nel 1997, ma che in Italia è stato tradotto solo nel 2005, sull’onda del successo del film tratto dal romanzo successivo della scrittrice, La ragazza con l’orecchino di perla. Si tratta di La Vergine Azzurra, l’opera prima di Tracy Chevalier, un’opera leggermente differente dai suoi successivi romanzi storici, in quanto la narrazione si alterna su due piani: quello storico della Francia e della Svizzera del XVI secolo e quello contemporaneo, con alcuni elementi paranormali che lo rendono misterioso e intrigante. La Beat ha pubblicato una nuova edizione di questo romanzo nel 2011. 
«Il primo romanzo di Tracy Chevalier… Straordinario! Un vero trionfo!» Time Out Autore: Tracy Chevalier Titolo: La Vergine Azzurra Titolo Originale: The Virgin Blue Casa editrice: Beat edizioni Pagine 320 Prezzo: € 9,00 Data Pubblicazione: Luglio 2011 Trama: Nella seconda metà del Cinquecento, Monsieur Marcel, un predicatore calvinista, incendia con i suoi sermoni gli animi degli abitanti del villaggio in cui vive Isabelle la Rossa, una ragazza chiamata così per la sua somiglianza con un’altra Rossa, la Madonna che, in un’edicola di un azzurro vivido, troneggia sul portone della chiesa del paese. Per liberarsi di quel soprannome diventato una maledizione da quando il predicatore ha persuaso il paese a mondare dal peccato la chiesa e a liberarla dagli idoli, Isabelle compie un gesto estremo: distrugge con un rastrello la statuetta. Così si annuncia la fine della fanciullezza di Isabelle la Rossa e l'inizio del suo destino di donna. Un destino che starebbe nascosto per sempre se, secoli dopo, non arrivasse nel sud della Francia Ella Turner, un'americana perseguitata da uno strano sogno in cui le appare una veste azzurra. Per risolvere il mistero Ella si ritrova tra le Cévennes, le isolate montagne dove ebbero origine i Tournier-Turner. Straordinaria opera prima, La Vergine azzurra annuncia tutto il talento di Tracy Chevalier: la sua abilità nel rendere vive le epoche trascorse della storia e nel restituirci i più segreti tumulti e pensieri dell'animo umano.
RECENSIONE Francia Meridionale XVI secolo. Ai seguaci della dottrina calvinista è proibito venerare la Vergine Maria: Calvino vuole che il rapporto fra l’Uomo e Dio avvenga senza intermediari. Per Isabelle du Moulin è difficile rinunciare a un culto a cui è stata educata fin da piccola, al fascino che quel colore azzurro, The Virgin Blue, l’azzurro della Vergine, esercita su di lei. Le donne della sua famiglia sono levatrici, pertanto sono viste quasi come streghe in quel periodo di intolleranza. Il loro tenue e involontario legame con l’aborrita religione cattolica fa sì che vengano guardate con sospetto, specialmente da quando — improvvisamente — Isabelle è diventata la Rossa, a causa di un’improvvisa pigmentazione dei suoi capelli. Etienne Tournier, un giovane di una delle famiglie più importanti del villaggio, però, ne è suo malgrado affascinato e riesce a sedurla e poi a sposarla.

Veduta di Lisle-sur-Tarn

Francia Meridionale XXI secolo. Ella Turner, una giovane americana, si è trasferita con il marito — un ingegnere che ha avuto un incarico a Tolosa — a Lisle-sur-Tarn, una gradevole piccola cittadina sul fiume Tarn: non ha molto da fare, non può esercitare il suo lavoro di ostetrica; inoltre, da quando è arrivata in Francia fa uno strano incubo — in cui vede qualcosa di azzurro — da cui si sveglia sempre recitando qualcosa in francese. Ella decide di fare delle ricerche sulla sua famiglia, che proviene in parte dalla Francia e in parte dalla Svizzera. Il suo cognome era infatti in origine Tournier. Affiancata da Jean-Paul, il bibliotecario di Lisle-sur-Tarn, Ella risalirà l’albero genealogico fino al XVI secolo, a Isabelle e a sua figlia Marie — un nome insolito fra gli ugonotti — e cercherà di sapere come esse sono connesse con il suo incubo. Le due storie si dipanano parallelamente mostrando tanti punti in comune. Isabelle e Ella — anche questo nome sembra una contrazione del primo — si trovano a vivere in paesini piccoli, in cui tutti le osservano e rilevano ogni loro piccolo gesto. Sono trattate con diffidenza e non riescono ad integrarsi con la comunità: saranno sempre considerate delle straniere, delle outsider. Inoltre entrambe sono sage-femmes, levatrici, e pertanto non sono guardate di buon occhio. Inoltre entrambe soffrono di psoriasi e sono insoddisfatte del loro matrimonio.

Nicolas Tournier: Cristo in croce
con la Vergine, Maria Maddalena,
S. Giovanni e S. Francesco da Paola

«E poi c'è quel blu, quell'azzurro», soggiunsi. «Come nei quadri del Rinascimento. Il colore che usavano per il manto della Vergine. C'è un pittore... dimmi, hai mai sentito parlare di un certo Nicolas Tournier?»

Susanne si tirò su, aggrappandosi al bracciolo del divano. «Parlami di questo azzurro».

Finalmente un collegamento con il pittore. «È come se fosse diviso in due: in superficie il colore è più chiaro e luminoso e...» Mi sforzai di trovare le parole giuste. «...cambia con la luce. Ma sotto quella luce si cela una tonalità più cupa, oscura. Le due sfumature lottano fra loro, ed è proprio questo a rendere il colore così vivo e indimenticabile. Perché, vedi, è un azzurro bellissimo, però anche triste, forse per ricordarci che la Vergine piange sempre la morte di suo figlio, fin dal momento in cui il bimbo viene al mondo. Come se conoscesse in anticipo la sua sorte. Eppure anche dopo che lui è morto l'azzurro rimane meraviglioso, pieno di speranza. Sembra dire che niente è come appare, che le tenebre si nascondono sempre dietro la luce».

Questo azzurro, dietro la cui luce si nascondono sempre le tenebre, è l’unico colore che si percepisce nel racconto del XVI secolo, su cui aleggia costantemente un’atmosfera cupa — così come vuole la dottrina protestante. Per contrasto nella narrazione contemporanea si nota una luminosità, una vivacità dei colori — da cui però Ella cerca di sottrarsi, indossando sempre abiti di non-colori, come il bianco o le tonalità del panna e dell’avana — che simboleggia la liberazione dalle ombre e il desiderio di chiarire ogni mistero. Oltre all’azzurro, l’unico altro sprazzo di colore è rappresentato dal rosso dei capelli di Isabelle e Marie — prontamente nascosti sotto un fazzoletto —, che compare anche fra i capelli di Ella nel XXI secolo, un altro fil rouge che collega le donne della famiglia Tournier. L’elemento paranormale, il legame fra le due donne che, partendo dal sogno, porterà Ella a scoprire quello che è stato il destino di Isabelle, è un grido di dolore che attraversa i secoli e cerca la discendente della famiglia Tournier che metta a posto un antico torto. È sempre Ella che racconta, in un’alternanza di capitoli del passato — in terza persona — e presente — in prima persona —, fino ad arrivare agli ultimi capitoli in cui l’alternanza fra le due storie è più fitta.

La ricostruzione storica delle guerre di religione fra ugonotti e cattolici, culminate con il massacro della notte di San Bartolomeo e che causarono l’esodo delle popolazioni protestanti verso la Svizzera, è perfetta: i personaggi del XVI secolo sono ignoranti, gretti, testardi e legati alle tradizioni pagane, che vengono spacciate per fervore religioso.

«La religione non è mai riuscita a cancellare del tutto la superstizione. Vedi, il cristianesimo si è semplicemente sovrapposto a credenze assai più antiche: le ha coperte ma non sono mai scomparse del tutto».

Un magnifico esordio per Tracy Chevalier, che si confermerà con i suoi successivi romanzi come una delle scrittrici di romanzi storici più suggestivi degli ultimi anni. L’autrice: 

Tracy Chevalier è nata a Washington. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestsellers internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002) e La dama e l'Unicorno (Neri Pozza, 2003), L’Innocenza (2007), Strane Creature (2009). La Vergine azzurra è il suo primo romanzo. Sito Autrice 


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