Luca Masali torna in libreria, pubblicato dalla Castelvecchi Editore, con un romanzo capace di catturare e rapire ogni tipo di lettore.
La Vergine delle Ossa è uno stupendo viaggio all’interno della mente umana, un abisso che si apre davanti agli occhi e cerca di chiudersi attorno allo spettatore ma anche un documento “storico” sulla nostra nazione e sulle figure della fine dell’Ottocento, come, appunto, Cesare Lombroso.
La narrazione di Masali è di una potenza straordinaria, sinuosa e accattivante senza essere mai commerciale.
Gian Paolo Serino su D del 17 Luglio l’ha definita, con grandissima lucidità, “[… ] una narrazione che ha il respiro dell’alta narrazione popolare” centrando in pieno il punto.
Destini che si incrociano, protagonisti che si intersecano, da una parte e dall’altra della cella.
Cesare Lombroso, chiamato a seguire un caso molto particolare, lui uomo di genio, capace di poter scientificamente separare il bene dal male; un paziente che si fa chiamare Emilio Salgari in bilico tra varie personalità che lo fanno essere avventuriero o scrittore; U.G. il delinquente nato, l’uomo macchiato dalla pazzia che crea nel manicomio una scultura d’ossa che sembra non avere un senso ma che in realtà nasconde un segreto.
Libro trans gender, che supera le definizioni e che si ispira a fatti accaduti che sono raccontati nella piccola appendice finale, lo consigliamo vivamente sia per la qualità della penna che per la quantità d’emozioni.
Buona scelta
IBD