
In un periodo critico come quello che sta vivendo l’Italia ci chiediamo come sia possibile costringere un edicolante al pagamento di un affitto esorbitante, senza concedere in cambio, uno straccio di servizio. Parliamo di una delle zone più in vista di Napoli, contenute nell’elenco delle “Aree classe A”, ritenute tra le più care in caso di fitto del suolo pubblico.
A spiegarcelo un nostro lettore, proprietario di un’edicola in Piazza Matteotti, costretto a rimuovere ogni mattina urina ed escrementi di vario genere (umani ed animali) dalle serrande del proprio chioschetto.

Ci chiediamo come sia possibile pagare un affitto da capogiro, che supera i duemila euro mensili, per ritrovarsi poi a dover anche pulire la strada. Chi è che deve occuparsi della pulizia della piazza? Chi dovrebbe assicurare un minimo di ordine pubblico a coloro che pagano fior fiori di quattrini per lavorare in un’area considerata di lusso, carente però di un adeguato servizio igienico?







