Magazine Società

La vergogna del caso kazako, il servilismo della stampa e la scarsa memoria.

Creato il 14 luglio 2013 da Laperonza

 

blog.jpg
Torno sull’argomento kazako solo per sottolineare quanto tutta questa vicenda sia, oltre che tragica, stupida e rappresentativa della qualità umana di chi ci governa e della profonda e vergognosa servilità di chi ci informa. Infatti, mentre i vari ministri coinvolti in questa bruttissima storia sbracciano, vociano, si affannano per discolparsi, magari incolpando il compagno di banco, mentre Letta chiede inchieste e indagini per scoprire un colpevole che può tranquillamente vedere guardandosi allo specchio, gli organi di informazione fanno di tutto per minimizzare la cosa, chi descrivendo il dissidente kazako come un mafiosetto di bassa tacca, come se questo giustificasse il fatto di consegnare sua moglie e sua figlia ai carnefici, chi tranquillizzandoci sul fatto che le due povere vittime dell’italica imbecillità stiano bene.

Il Corriere della Sera, ad esempio, come se questo giustificasse anche solo parzialmente il comportamento italiano, dice: «Benché Ablyazov sia chiaramente un dissidente politico, bisogna ricordare che sulla sua testa pende anche un mandato di cattura per reati finanziari emesso dalla Russia, che gli ha contestato una serie di reati finanziari, tra cui una frode da 5 miliardi…». Per cui il Kazako è dissidente, sì, ma pure delinquente, per cui, tutto sommato, non abbiamo fatto poi così male.

Tutti, o quasi, i giornali e i telegiornali ci tengono a tranquillizzarci: la donna (e la figlioletta di sei anni) «non è in prigione né ai domiciliari, solo obbligo di dimora ad Almaty» secondo l’Unità. E questa è la cosa più sconcertante. Accendiamo per un momento il cervello a dispetto della volontà di chi ci guida e conduce, che ci vorrebbe tutto acefali spettatori televisivi e pensiamo. Ma davvero crediamo che ora, con tutti i riflettori del mondo puntati addosso, qualcuno in Kazakistan torcerebbe un capello alle due sventurate? Certo che no. Basta aspettare che i riflettori si spengano, perché si spegneranno presto, come sempre succede su queste cose mediatiche ed emotive, e le due saranno trasferite in qualche luogo segreto e l’uomo sarà minacciato in maniera seria e credibile che le sue congiunte vengano torturate e uccise.

Né l’Unità né il Corriere ne faranno parola, tanto ci siamo già scordati. E noi saremo tutti con la coscienza a posto, Letta avrà fatto la sua inchiesta e avremo incolpato il solito funzionario ci poco valore che, accusato di eccesso di zelo, verrà trasferito ad arrestare pecore in Sardegna.

Luca Craia


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :