La vergogna della soldatessa israeliana

Creato il 18 agosto 2010 da Waltergianno

Sguardo ammiccante, mentre alle sue spalle prigionieri palestinesi sono ammanettati e con gli occhi bendati. In più, la condivisione dello scatto su Facebook. Per l’ex soldatessa israeliana, Eden Abergil, “non c’è stato nulla di sbagliato“. “Le foto sono state scattate senza alcuna cattiveria” e sono state realizzate per testimoniare un’esperienza militare; nessuna intenzione di ferire i prigionieri. E non ha neppure pensato che potessero rappresentare un problema per l’immagine dell’esercito israeliano, anche perché “‘noi saremo sempre attaccati. Qualunque cosa  faremo, saremo sempre attaccati“. E no. Stavolta la giustificazione dell’attacco ad Israele, senza se e senza ma, non regge. L’ex soldatessa ha peccato di eccessivo cattivo gusto, enfatizzato dal fatto che le immagini si trovavano in un album intitolato: “Il periodo migliore della mia vita“. Non solo non ha rispettato il nemico, ma neanche l’esercito di cui ha fatto parte. E la sua azione infantile presta il fianco a facili commenti. In questo caso, difficilmente si può non giustificare chi ha dichiarato: “questo fatto dimostra la mentalità dell’occupante. Essere orgogliosa dei palestinesi occupati ed umiliati“. Eden è in congedo da un anno ma le sue fotografie la stanno rendendo, soprattutto agli occhi degli arabi, l’immagine simbolo dell’esercito israeliano. Il problema, poi, è che non se ne renda conto. Avrebbe potuto scusarsi e così limitare i danni, soprattutto alla sua “Patria”. Ma ha peggiorato le cose. Pubblicato anche su BlogSicilia.it


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