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Creato il 24 marzo 2011 da Giancarlo
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G8: CORTE EUROPEA SU GIULIANI, ITALIA NON VIOLO' DIRITTI UMANI
11:08 24 MAR 2011
(AGI) - Strasburgo, 24 mar. - La Corte europea dei diritti umani ha assolto pienamente l'Italia nel caso Giuliani. Per la "Grande Chambre" non c'e' stata alcuna violazione dei diritti dell'uomo nel comportamento dello Stato italiano in occasione del G8 che si svolse a Genova nel 2001.
10 ANNI DI STORIA GIUDIZIARIA, DA GENOVA A STRASBURGO
A rivolgersi alla Corte erano stati i genitori del giovane ucciso nel luglio di quell'anno. A loro parere furono le forze dell'ordine a mettere in atto un "uso eccessivo della forza" e a causare la morte di Carlo. Nessuno dei carabinieri, affermano, soccorse il giovane, colpito dal fuoco di Mario Placanica, e, anzi, la camionetta dell'Arma passo' sopra il suo corpo.
Nel ricorso alla Corte i Giuliani lamentano anche che non fu fatta l'autopsia sul cadavere del figlio e che non vi e' mai stata un'inchiesta approfondita sull'accaduto. La Corte diede parzialmente ragione ai Giuliani in primo grado, individuando solo alcune lacune nell'indagine sulla morte di Carlo, e assolse Placanica, rivendicando per lui la legittima difesa. La famiglia Giuliani, a quel punto, ricorse alla Grande Chambre.
Chi si ricorda quei giorni, dove criminali comunisti erano intendi a massacrare componenti delle Forze dell'Ordine con travi, pietre, molotov ed estintori.
Solo perché il "buon" Carlo non è riuscito nel suo intento, ecco che diventa immediatamente martire della feccia Comunista, sfruttando il sangue versato per i suoi luridi scopi.
Ma quando questi "suggeritori" occulti, ma non troppo, questi "Capi Popolo" senza vergogna la smettono di sfruttare il sangue che loro hanno aiutato a spargere sul lastrico.
Una persona, un ragazzo, che abbia avuto una buona educazione, da parte di una scuola giusta, e da parte di una famiglia pulita non getta estintori sulla testa di Carabinieri, con il chiaro intento di uccidere.
Il fatto che non ci sia riuscito, ma che sia rimasto vittima delle sue stesse azioni ha immediatamente scatenato i tam-tam della contro informazione, della dittatura comunista, della criminalizzazione politica, accusando lo Stato di aver fatto il proprio dovere, e l'uomo di aver esercitato un proprio diritto, quello di difendersi da una minaccia reale e immediata.
Quando questo padre, che non ha saputo allevare un figlio rispettoso delle norme, della libertà altri, del rispetto delle persone, la smette di presentarsi come vittima, quando invece è il primo, e unico, colpevole della morte di suo figlio.

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