Stiamo dicendo un’ovvietà ma il Senato non è la Camera e non per un fatto legato all’anzianità. Al Senato Berlusconi può contare su una maggioranza quasi nordcoreana, il gruppo di Fli è infatti composto da una decina di parlamentari, ininfluenti rispetto al blocco granitico Lega-Pdl berlusconiano. E forse è questa la ragione per la quale, smessi gli abiti dello “statista per un giorno”, il Nano² è tornato il guitto di sempre: spaccone,arrogante, megalomane e bugiardo sapendo perfettamente di esserlo. Al Senato Silvio è davvero il capocomico, può permettersi di tutto e il presidente, tal Schifani Renato da Palermo, siede sul seggiolone più alto dell’aula solo per onor di firma e perché un presidente, come dice la Costituzione, ci vuole. In un post di qualche mese fa avevamo descritto tutti gli interventi a livello nazionale e internazionale nei quali, nel corso del tempo, il presidente del consiglio era stato il protagonista assoluto, partendo dalla Guerre Puniche o giù di lì, quando si offrì di mediare la pace tra romani e cartaginesi, peraltro non riuscendoci considerato come terminarono. Nella sua replica (rigorosamente a braccio meno che nei punti in cui si parlava di politica di cui non capisce assolutamente nulla), il presidente si è disegnato un ruolo che, se avesse effettivamente svolto, gli avrebbe consentito di vincere per tre anni di fila il Nobel per la pace invece di essere messo sotto accusa da Amnesty International per la situazione pesantissima delle carceri in Italia. Abbiamo scoperto ieri che se l’America si è salvata dalla bancarotta il merito è suo e dell’intera giornata trascorsa con Barack Obama nel tentativo (stavolta riuscito), di fargli mettere mano al portafoglio e salvare le banche americane dal tracollo, insomma, chi ha salvato l’economia mondiale è stato lui, Silvio Berlusconi da Arcore in arte il cummenda. Ma mica è finita qui. Sapete chi ha impedito il ritorno pericolosissimo alla guerra fredda? A quegli anni bui in cui il mondo tremava per paura che esplodesse un conflitto nucleare fra gli Stati Uniti e la Russia? Poffarbacco, lui, Silvio, che disse a Obama e Medvedev (un nome che non riesce ancora a pronunciare correttamente) che non gli avrebbe fatto vedere le macerie dell’Aquila se non avessero firmato il “contratto” per il controllo delle armi nucleari. Proprio così, ha confuso un “trattato” con “contratto” e non è stato un lapsus perché lo ha detto due volte di seguito rendendo chiaro il suo concetto alto della politica: è solo un “contratto”. Ma di questo, evidentemente, ce ne siamo accorti solo noi e il registratore del Senato, visto che le altre fonti di informazione non hanno citato questo passaggio neppure per sbaglio. Il termine giusto per Berlusconi di definire la politica è proprio “contratto”, come quelli di collaborazione al gruppo parlamentare del Pdl che fa, ad esempio, a due sfigati fuorusciti dalla Lega (10.043,00 euro mensili) per convincerli a votare per lui. Ma ieri, a Palazzo Madama, è successo anche un altro fatto increscioso. Abbiamo capito finalmente da che parte stanno i fascisti duri e spuri, quelli che per un po’ sono stati democristiani e poi sono diventati berlusconiani. Giuseppe Ciarrapico, ad esempio, re delle acque minerali, della sanità e dell’editoria, che nel corso del suo intervento ha definito Fini un traditore che ha provveduto ad acquistare “le Kippah” per i suoi compagni di merende. Ora, a parte il fatto che il plurale di Kippah è Kippot, per cui non basta cambiare l’articolo davanti che diventerebbe comunque “i”, Ciarrapico, ex mediatore nel caso Berlusconi-Mondadori-Repubblica (capito ora come andarono le cose?), è un fascista di quelli che non cambiano e non muoiono mai tanto che il Nano², parlando dei “danni provocati alla Libia dai nostri precedessori”, ha fatto capire che la colpa di quanto accadde durante il nefasto impero italiano a Tripoli è dell’opposizione e non dei fascisti e che il torturatore, il generale Giulio Cesare (sic!) Graziani fosse stato un allievo di Karl Marx. In Italia c’è un unico, vero grande millantatore e in questi due giorni abbiamo capito chi è. E abbiamo anche capito che di coraggio ne ha davvero poco visto che alla Camera dei Deputati, si è ben guardato dallo sparare puttanate, riservandole tutte ai “rincoglioniti” pidiellini del Senato il cui capogruppo è Maurizio Gasparri detto “Acqua Acetosa”. PS. Quello che è accaduto a Maurizio Belpietro questa notte, se i fatti accaduti saranno confermati dalle indagini, è di una gravità assoluta. Le modalità dell’attentato di cui doveva essere vittima, ci hanno riportato immediatamente al 7 ottobre di quattro anni fa quando un killer, restato ignoto, sparò ad Anna Politkovskaja uccidendola. Il vezzo di prendersela con i giornalisti si sta rapidamente diffondendo specie in questo momento in cui l’informazione “libera” è l’unico pungolo nei confronti di dittature reali o virtuali. Vabbé che Berlusconi aveva pensato a un drastico ridimensionamento (a suon di quattrini e non con l’eliminazione fisica) di Feltri e Belpietro, ma che qualcuno potesse prenderlo sul serio applicando alla perfezione il “metodo Putin”, non ce lo saremmo mai aspettato.
Magazine Società
La verità? Il mondo l’ho salvato io. Parola di Berlusconi Silvio.
Creato il 01 ottobre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Stiamo dicendo un’ovvietà ma il Senato non è la Camera e non per un fatto legato all’anzianità. Al Senato Berlusconi può contare su una maggioranza quasi nordcoreana, il gruppo di Fli è infatti composto da una decina di parlamentari, ininfluenti rispetto al blocco granitico Lega-Pdl berlusconiano. E forse è questa la ragione per la quale, smessi gli abiti dello “statista per un giorno”, il Nano² è tornato il guitto di sempre: spaccone,arrogante, megalomane e bugiardo sapendo perfettamente di esserlo. Al Senato Silvio è davvero il capocomico, può permettersi di tutto e il presidente, tal Schifani Renato da Palermo, siede sul seggiolone più alto dell’aula solo per onor di firma e perché un presidente, come dice la Costituzione, ci vuole. In un post di qualche mese fa avevamo descritto tutti gli interventi a livello nazionale e internazionale nei quali, nel corso del tempo, il presidente del consiglio era stato il protagonista assoluto, partendo dalla Guerre Puniche o giù di lì, quando si offrì di mediare la pace tra romani e cartaginesi, peraltro non riuscendoci considerato come terminarono. Nella sua replica (rigorosamente a braccio meno che nei punti in cui si parlava di politica di cui non capisce assolutamente nulla), il presidente si è disegnato un ruolo che, se avesse effettivamente svolto, gli avrebbe consentito di vincere per tre anni di fila il Nobel per la pace invece di essere messo sotto accusa da Amnesty International per la situazione pesantissima delle carceri in Italia. Abbiamo scoperto ieri che se l’America si è salvata dalla bancarotta il merito è suo e dell’intera giornata trascorsa con Barack Obama nel tentativo (stavolta riuscito), di fargli mettere mano al portafoglio e salvare le banche americane dal tracollo, insomma, chi ha salvato l’economia mondiale è stato lui, Silvio Berlusconi da Arcore in arte il cummenda. Ma mica è finita qui. Sapete chi ha impedito il ritorno pericolosissimo alla guerra fredda? A quegli anni bui in cui il mondo tremava per paura che esplodesse un conflitto nucleare fra gli Stati Uniti e la Russia? Poffarbacco, lui, Silvio, che disse a Obama e Medvedev (un nome che non riesce ancora a pronunciare correttamente) che non gli avrebbe fatto vedere le macerie dell’Aquila se non avessero firmato il “contratto” per il controllo delle armi nucleari. Proprio così, ha confuso un “trattato” con “contratto” e non è stato un lapsus perché lo ha detto due volte di seguito rendendo chiaro il suo concetto alto della politica: è solo un “contratto”. Ma di questo, evidentemente, ce ne siamo accorti solo noi e il registratore del Senato, visto che le altre fonti di informazione non hanno citato questo passaggio neppure per sbaglio. Il termine giusto per Berlusconi di definire la politica è proprio “contratto”, come quelli di collaborazione al gruppo parlamentare del Pdl che fa, ad esempio, a due sfigati fuorusciti dalla Lega (10.043,00 euro mensili) per convincerli a votare per lui. Ma ieri, a Palazzo Madama, è successo anche un altro fatto increscioso. Abbiamo capito finalmente da che parte stanno i fascisti duri e spuri, quelli che per un po’ sono stati democristiani e poi sono diventati berlusconiani. Giuseppe Ciarrapico, ad esempio, re delle acque minerali, della sanità e dell’editoria, che nel corso del suo intervento ha definito Fini un traditore che ha provveduto ad acquistare “le Kippah” per i suoi compagni di merende. Ora, a parte il fatto che il plurale di Kippah è Kippot, per cui non basta cambiare l’articolo davanti che diventerebbe comunque “i”, Ciarrapico, ex mediatore nel caso Berlusconi-Mondadori-Repubblica (capito ora come andarono le cose?), è un fascista di quelli che non cambiano e non muoiono mai tanto che il Nano², parlando dei “danni provocati alla Libia dai nostri precedessori”, ha fatto capire che la colpa di quanto accadde durante il nefasto impero italiano a Tripoli è dell’opposizione e non dei fascisti e che il torturatore, il generale Giulio Cesare (sic!) Graziani fosse stato un allievo di Karl Marx. In Italia c’è un unico, vero grande millantatore e in questi due giorni abbiamo capito chi è. E abbiamo anche capito che di coraggio ne ha davvero poco visto che alla Camera dei Deputati, si è ben guardato dallo sparare puttanate, riservandole tutte ai “rincoglioniti” pidiellini del Senato il cui capogruppo è Maurizio Gasparri detto “Acqua Acetosa”. PS. Quello che è accaduto a Maurizio Belpietro questa notte, se i fatti accaduti saranno confermati dalle indagini, è di una gravità assoluta. Le modalità dell’attentato di cui doveva essere vittima, ci hanno riportato immediatamente al 7 ottobre di quattro anni fa quando un killer, restato ignoto, sparò ad Anna Politkovskaja uccidendola. Il vezzo di prendersela con i giornalisti si sta rapidamente diffondendo specie in questo momento in cui l’informazione “libera” è l’unico pungolo nei confronti di dittature reali o virtuali. Vabbé che Berlusconi aveva pensato a un drastico ridimensionamento (a suon di quattrini e non con l’eliminazione fisica) di Feltri e Belpietro, ma che qualcuno potesse prenderlo sul serio applicando alla perfezione il “metodo Putin”, non ce lo saremmo mai aspettato.
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