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La verità sul caso Cannavaro - De Laurentiis

Creato il 26 luglio 2010 da Antonoce
La verità è che il presidente De Laurentiis ama comunicare, e anche troppo, e a volte lo fa, e non è il solo in Italia, senza interpellare il proprio ufficio stampa. Forse lo fa per essere da esempio per tutti i suoi dipendenti, come accadde lo scorso anno con Lavezzi. Massacrato dal patron, il Pocho ha risposto sul campo con una bella stagione, e tutto si è aggiustato.
La verità è che al presidente piace parlare, ma sa tornare anche sui suoi passi: comunica a volte in maniera devastante, quasi inconscio ( o fin troppo conscio) del suo ruolo, ma non è uno stupido.
La verità è che Paolo Cannavaro è veramente un bravo ragazzo, che ha avuto la fortuna di allenarsi con autentici maestri, ma non è bastato: è il talento che gli manca. Lo si vede in ogni suo movimento, insieme alla buona volontà che ci mette ed all’amore sconfinato per la maglia azzurra che solo un vero tifoso può avere. Lo scorso anno è bastato, ha fatto una buona stagione, ma non dimentichiamo che ha avuto davanti un super Pazienza e un Gargano mai domo, ed al suo fianco un Grava che è stato la rivelazione azzurra.
La verità è che Paolo Cannavaro, e i suoi procuratori, hanno molti amici giornalisti, che sono pronti ad accoglierne gli sfoghi ed a esaltarne, pure troppo, le gesta. Paolo dopo due – tre partite di buon livello era già da nazionale, ed era colpa di Lippi se non ci era arrivato. Forse tra le tante colpe che ha avuto Lippi, una colpa che si è risparmiato è quello di portare il fratellino di Fabio in Sudafrica: la frittata familiare sarebbe stata probabilmente doppia.
E ora Cannavaro è la vittima, e il presidente il carnefice e Cannavaro, secondo i suoi amici che sanno scrivere bene e che infiammano i tifosi, andrà presto in Nazionale e meriterà l’aumento. Ma speriamo! Prandelli lo stima, e con un po’ d’impegno ce la può fare.
Allo stato attuale Cannavaro deve abbassare le proprie pretese, e trovare un’intesa con il presidente, che si ammorbidirà come ha fatto lo scorso anno con il Pocho, ma prima vorrà vedere i risultati. E’ la stessa cosa che vogliono anche i tifosi. Quindi, Fabio, pazienta ancora un po’, da’ il massimo in campo, e ricorda chi indossava la fascia di capitano prima di te, un fuoriclasse con il dieci dietro la schiena, il dieci per antonomasia. Quindi, a pensarci bene, portare la fascia di capitano del Napoli è anche un onore, e c’è chi lo farebbe anche gratis.

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