Siamo nel Pessac Leognan, dove troviamo questa bella proprietà di circa 220 ettari di boschi, rovere di cui 55 ettari sono a vigneto . Ad appena undici km da Bordeaux si entra in questa vasta proprietà, non molto distante dal più blasonato vicino Chateau Haut Brion.
La direzione tecnica è affidata al giovane enologo/agronomo Laurent Lebrun, che vanta già diverse esperienze sia in Australia che in California. I 55 ettari del Chateau sono piantati con Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot per i rossi mentre per i bianchi troviamo Sauvignon Blanc, Muscadelle e Sèmillon. Il sottosuolo è una vera ricchezza, i vari lavori di ispezione hanno permesso di classificare una piccola collinetta, alle spale del Chateau, chiamata Bel Air alla stregue dei migliori terroir dei grandi Bordeaux, con un suolo ghiaioso e pietroso che si posa su strati argilloso sabbiosi. Qua sono stati piantati da alcuni anni vigne di Cabernets e Merlot.
La degustazione la iniziamo con l’annata 2005, che si inizia ad apprezzare ora.
CHATEAU OLIVIER 2005
Bel colore rosso rubino profondo.
Il primo naso è ancora sui frutti rossi mischiata alla caratteristica nota di fumè che contraddistingue tutti i grandi vini di Pessac Leognan. Buona la complessità, la struttura, la mineralità.
In bocca abbiamo un attacco improntato sulla freschezza con un volume alcolico che accompagna. I tannini sono presenti ma sono fini e fitti ma mai rugosi, aromi ancora sulla frutta.
Ottima annata, tutto lascia presagire una notevole longevità.
CHATEAU OLIVIER 2001
Un millesimo di razza che viene subito dopo il tanto discusso, e pagato, millesimo 2000. A distanza di tempo il 2001 si rivela di qualità nettamente superiore al 2000.
Il colore è un rosso rubino abbastanza scarico.
Al naso appaiono subito evidenti le note di fumè molto intensi, una leggera evoluzione che posa ancora delle basi su aromi di frutti rossi abbastanza maturi. Note di terra bagnata e di cacao e caffè.
In bocca bella freschezza, l’alcool è sempre equilibrato, i tannini sono quasi setosi, mai invadenti, maturi e dalla grana fine. Il finale è minerale con un’ottima persistenza.
Millesimo da rivalutare sotto un altro aspetto: da sempre considerato il fratello povero del 2000 si sta riprendendo le luci del palcoscenico. Pronto da bere
CHATEAU OLIVIER 1999
Il colore incomincia a segnarsi di granata.
Il naso è molto fine, complesso, si nota subito una bella maturità del frutto. Aromi evolutivi come quelli animali, di cuoio, sempre una leggera e caratteristica nota di fumè mischiata a leggere spezie dolci. Aromi di prugne mature confit.
In bocca l’attacco è molto morbido,,con una bella freschezza, i tannini ancora leggermente ruvidi. Ottima l’espressione ed equilibrio tra frutto ed alcool.
Vini che bisogna aspettare un attimo, di stile leggermente più duro rispetto agli altri millesimi degustati
CHATEAU OLIVIER 1990
Colore granata carico, molto più profondo rispetto gli altri millesimi.
Il primo naso è evolutivo, bella la maturità del frutto, legno molto integrato, complesso e fine
Secondo naso su aromi molto intensi di selvaggina, cuoio bagnato,cioccolato,pepe nero, leggera prugna secca e note di tartufo nero.
In bocca sempre una bella acidità,, alcolicità elevata, tannini molto ben integrati sono fini, setosi e portano al vino la cosiddetta parte”femminile”.
Ottimo il finale. Vino dallo stile più rustico rispetto alle annate recenti, l’annata è ottima; nel vino mi danno fastidio i troppo presenti aromi di selvaggina. Da bere