Io sono un'animista e amo gli approcci poco invasivi.
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Il primo giorno abbiamo osservato osservato con curiosità, la tenacia e l'attaccamento alla sopravvivenza che usciva dalla bocca dell'insetto e si trasformava in nido caldo, ricovero per l'inverno e culla preziosa.
Il secondo giorno ho parlato con lei.
Le ho spiegato che la nostra convivenza è impossibile per due motivi: la sua suscettibilità e la mia allergia.
"Cara signora vespa ci sono molti altri posti più accoglienti in cui costruire il tuo nido.
Vedi laggiù c'è il balcone fiorito della dirimpettaia betonega! E un po più a destra c'è la sede di quel partito politico tanto arrogante! E sopra c'è un possente comignolo spento. Dietro la mia casa c'è un giardino con alberi da frutta e lungo il greto del fiume ci sono tanti buchettini.
Forza vespa scegline uno!"
Il giorno dopo la vespa e l'arnia erano sparite.
Tinetto si è arrabbiato tantissimo perchè voleva adottarla. Ha spalancato la finestra e l'ha chiamata "Mosco mosco! Torna a casa!"
"Ah se n'è andata l'ape? Noi in casa abbiamo già un insetto domestico: il ragno Peppino. Non possiamo ospitare tutti gli insetti che incontriamo!" ha commentato Josefino.
Ma io ho capito perchè se n'è andata con la sua casetta, era PERMALOSA!
E lo sarei anche io se mi chiamassero chiamassero mosco o ape!