Magazine Salute e Benessere
Ad oggi, in Italia non esistono criteri specifici per l'ordinamento fiscale nella figura di massaggiatore olistico. Ciò vuol dire che lo Stato non ha ancora inquadrato una figura che corrisponda al Massaggiatore.
In parole povere, cioè, non esiste un "Diploma" di massaggiatore.
C'è quello del masso fisioterapista, quello del fisioterapista e anche quello dell'estetista, quindi figure professionali rivolte a massaggi di tipo terapeutico ed estetico, ma non un titolo abilitante alla professione del manipolatore olistico, e né, tantomeno, un albo apposito atto alla tutela di questa figura, per quanto esistente ed operativa a livello di mercato, essa sia.
Perciò, ovviamente, non esiste neanche una formazione didattica ufficiale statalmente, volta a formare ed abilitare la figura professionale del massaggiatore di benessere. Per questa ragione le Scuole o le Associazioni che svolgono servizi di formazione in questo campo, non possono rilasciare titoli o attestati abilitanti ad un qualcosa per cui non vige, a livello statale, una normativa di legge.
Questo discorso è valido anche per Regioni, Provincie e Comuni.
Obbiettivamente, però, nel momento in cui un centro di formazione va a rilasciare un Attestato a seguito di un percorso professionale ( per un minimo di 200 ore) o un Diploma (a conclusione di un ciclo di studio, almeno di 400 ore e con valore sempre di attestazione), esso deve assumersi anche la responsabilità di certificare il percorso svolto dallo studente, a seguito di verifiche e monitoraggio delle sue capacità teoriche e pratiche nel massaggio classico, olistico, bioenergetico etc. etc.
Prima di andare avanti però, bisogna fare chiarezza riguardo anche alle numerose realtà associative o sportive che vantano Attestati riconosciuti.
Quel “riconosciuti”, infatti, è valido solo all’interno del loro stesso circuito associativo, e non certo in riferimento a leggi statali. Non fatevi ingannare dal fatto che si tratta di sport: una cosa, infatti, è il fisioterapista sportivo, ben altra cosa è invece il massaggiatore che pratica tecniche puramente antistress.
Oltre ciò, sempre parlando in “normativese”, deve essere anche chiarito che il CONI, ossia il “top” delle Federazioni Sportive, non ha nulla a che vedere con il massaggio Bioenergetico e di Benessere. E' vero che esso viene spesso affiancato ad alcune realtà di promozione sportiva, ma solo perché queste per esistere devono essere riconosciute ed affiliate al CONI stesso.
Chiarito questo, vediamo insieme cosa dice la legge:
“E' assunto fondamentale della Costituzione e del Codice Civile la tutela del lavoro in tutte le sue forme, purché non crei danno e contribuisca al concorso delle spese pubbliche, e non è necessario un "riconoscimento" ufficiale perché un lavoro, anche se non regolato da norme, possa entrare a far parte delle attività lavorative".
E ancora:
"Affinché si identifichi una professione non è necessario che questa abbia un
riconoscimento pubblico.”
Ma sono comunque necessari determinati requisiti quali: un percorso formativo adeguatamente strutturato ed un codice deontologico orientato alla professione ed al comportamento con il cliente.
Requisiti che possono essere in qualche modo attestati a seguito della frequentazione di corsi appositi di studio, con il rilascio di un pezzo di carta, firmato da un qualunque referente responsabile.
Si potrebbe obiettare che questi attestati abbiano solo il valore della carta con cui sono fatti.
Allo stato attuale delle cose, forse.
Eppure essi certificano un percorso di studio che è stato svolto, sotto la responsabilità di qualcuno, che si è preoccupato di promuoverli. Altrimenti allora perché mai questi corsi sarebbero così lunghi e, a volte, onerosi, costando agli studenti impegno, dedizione e sacrificio? Non è forse interesse dello Stato, far si che non possa, chiunque, mettere le mani addosso a qualcuno, senza aver prima fatto un adeguato iter formativo?
Ovviamente, questi certificati non devono sostituirsi ad alcuna autorità legalmente valida, è logico, ma restano importanti ai fini della distinzione di qualità nelle varie proposte specifiche del settore olistico.
Purtroppo però, come in tutte le realtà formative, professionali e lavorative, esistono nette e sostanziali differenze tra serietà e superficialità.
E' quindi fondamentale che le scuole vadano ad occuparsi con dovizia della preparazione dei propri allievi, futuri massaggiatori, e che rilascino, assieme alla certificazione finale, anche una valutazione tecnica e analitica per ogni modulo svolto, in modo tale da offrire alla persona che ha terminato con impegno il proprio percorso formativo, un valore a garanzia della propria professionalità, sia per sé stesso, sia per i contesti lavorativi ai quali si rivolgerà.
Parlare di massaggi spesso crea dubbi e confusione, ma proprio per questo è indispensabile essere il più precisi e chiari possibile ed è assolutamente legale ed accettato il lavoro in tale contesto (massaggio per il benessere) a patto che non si svolgano pratiche estetiche o terapeutiche.
….Allora non sarebbe ancora meglio se ci fosse un riconoscimento ufficiale di questa disciplina, affinché possa esistere un'adeguata tutela per operatori e consumatori?....
Riepilogando, al momento in Italia non esiste una legislazione relativa all’attività di Massaggiatore olistico, benché questa sia considerata attività legittima ai sensi della Costituzione Italiana (artt. 3, 4, 35, 41) e dal Codice Civile (artt. 2060, 2061, 2229), purché non si sconfini in campi d’azione riservati alle professioni sanitarie propriamente dette (medica, fisioterapica, infermieristica).
E fin qui, nulla da obiettare, ma.......
Nel 2006, fu presentata una proposta di legge per la regolamentazione delle Discipline Olistiche per la Salute (DOS) ma essa non è stata mai oggetto di dibattito parlamentare. Cioè, non è stata mai presa in considerazione.
Perché?
Questa proposta era volta a definire le discipline olistiche per la salute, istituendo l’elenco nazionale e la Commissione nazionale per le DOS, ne definiva i compiti e la composizione oltre alle norme sul rilascio del diploma di operatore, stabilendo l’istituzione di un Registro nazionale degli operatori olistici.
Prevedeva, infine, il riconoscimento di titoli ottenuti dai professionisti in fase di formazione.
Ebbene?
Attualmente si sta lavorando per il riconoscimento del diritto di avvalersi degli indirizzi terapeutici e medici non convenzionali esercitati esclusivamente dai laureati in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria.
Mentre è stato presentato in Senato, il disegno di Legge n. 145 (art.1 comma 2) relativo alla Disciplina delle terapie non convenzionali e l'istituzione dei registri degli operatori delle suddette discipline, che rimane però a tutt'oggi ancora senza una risposta.
Così alcune regioni italiane, tra le quali Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria,
Toscana, Emilia Romagna e Abruzzo hanno pensato di legiferare in materia di discipline bionaturali. (vedi “legge Harlem” e simili)
Alcune sono rimaste allo stadio di proposte, altre, diventate legge, sono state impugnate dal governo e multate dalla Corte costituzionale per “vizio di
legittimità”, cioè perché risultano in contrasto con il principio secondo cui
l’individuazione delle figure professionali, con i relativi profili, ordinamenti didattici
e titoli abilitanti, l’istituzione di nuovi albi, ordini o registri etc. etc. sono attività riservate allo Stato.
Ma la competenza delle regioni ad individuare e formare profili di operatori di interesse sanitario non riconducibili alle professioni sanitarie è riconosciuta da una
legge: la 43/2006 (del 2008).
Eppure, nonostante ciò, la Corte Costituzionale continua a ritenere che gli operatori in discipline bionaturali, inquadrati nelle leggi regionali, praticherebbero, direttamente e con una certa autonomia, attività di carattere curativo aventi a che fare con la tutela della salute. (…!!!!..)
E allora le scuole, i corsi, gli attestati?
E' vero che bisogna considerare il gran numero di centri massaggio orientali, e gli operatori olistici “abusivi”, i quali stanno aumentando in maniera cospicua e pericolosa, ma dov'è la tutela di tutti coloro che, invece, hanno preso il loro lavoro seriamente?
Quello che stanno cercando di fare le Regioni cassate, non è proprio mirato ad evitare che la professione olistica sconfini nei meandri del sanitario, danneggiando utenti, concorrenza e Stato?
Tutto questo sembra un po' un controsenso....
In conclusione, nonostante gli sforzi dei Legislatori regionali, le Istituzioni
comunitarie ed il Governo italiano non sono stati ancora in grado di definire un quadro normativo in possibilità di conferire un riconoscimento giuridico alle discipline bio naturali e di garantire una adeguata tutela al consumatore che ne va a beneficiare.
L'importante, ci viene ripetuto, è lavorare seriamente, con regolare partita IVA, iscrizione alla gestione separata per quanto riguarda l'I.N.P.S. e sottoscrivere un' assicurazione a tutela della professione e di chi la attua.
Ossia, se paghi e non disturbi nessuno puoi lavorare.
Va bene, è anche giusto ma come la mettiamo con la tutela, l'abusivismo, la confusione?
Per fortuna c'è da dire che le possibilità di lavoro, anche in un clima funambolico come quello che stiamo attraversando (e che abbiamo potuto constatare data la confusione in materia di leggi...), restano piuttosto positive, dal momento che il settore del benessere e della cura della persona è, allo stato attuale, uno dei pochi in costante crescita e che, quindi, sembra resistere un po' alla crisi.
L’attività di massaggio per il benessere offre la possibilità di assunzione in qualità di lavoratori dipendenti con contratti legali riferiti alle diverse realtà lavorative, oppure come liberi professionisti con il codice Ateco relativo alla professione (96.09.09), che non è il suo,ma è l'unico che la inquadra
In definitiva, il nostro Consiglio è quello, comunque sia, di affidarsi ad un serio e preparato Fiscalista, (anche se, purtroppo non è sempre facile da reperire) e che sia in grado di evitarci brutte sorprese.
In tutto ciò il nostro augurio è che si riesca al più presto a fare luce in mezzo a questo trambusto di norme, lacune e speranze, eliminando i vari "sentito dire" che creano solo (e a volte volutamente..) confusione e cattiva informazione.
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