di Margherita Gobertizoom Nata e cresciuta a
Milano sotto i banconi della sartoria di famiglia, Roberta Riboni ha avuto il privilegio di respirare l'aria degli atelier quando ancora non si parlava di pret à porter, fashion business, abiti usa e getta. Con passione e talento naturali, incentivati dalla madre, sarta presso un notissimo tempio della moda milanese, la tradizione della famiglia continua evolvendosi oggi nella piccola realtà di Vigarano Mainarda. E' qui che Roberta ha messo le radici quattro anni fa aprendo un ateleier. Sebbene vi siano tutti gli elementi che connotano una sartoria, lei è riuscita a creare qualcosa in più: c'è il passato che ritorna, ci sono la passione e la professionalità e soprattutto c'è quel rapporto nuovo con le persone che si era ormai perso. «Ho dedicato ogni istante degli ultimi quindici anni alla costruzione di RAE creations, un sogno coltivato fin da bambina con passione, ambizione e quell'intuizione che mi fa riconoscere i tempi giusti per intravedere potenzialità e personalità, così da arrivare ad uno stile e a un modo di essere: il Rae's way». Dopo aver ampliato la propria conoscenza nel tessile e nell'abbigliamento lavorando per grandi marchi, girando l'Italia e il mondo, Roberta Riboni si è fermata a Vigarano in cerca di quella dimensione di vita a cui anelava e mostrando la massima espressione della sua arte durante la sfilata annuale che si svolge sulla piazza del paese. «In quell'occasione porto in scena una sfilata che perde i canoni rigidi della passerella per trasformarsi in una kermesse dove arte, cultura, musica, danza e pittura si fondono con le mie creazioni fra contaminazioni e collaborazioni con diversi artisti». Il suo atelier RAE - nome ispirato dal personaggio del film "Il sentiero degli amanti" e del libro "Nessun luogo è lontano" - è il luogo dei desideri realizzati in tutti i modelli: dagli abiti da sposa, a quelli d'alta moda, dalle camicie alle gonne, dalle giacche ai cappotti, agli accessori, persino alla maglieria a mano e ai coordinati per la casa, tutto rigorosamente su misura, per taglia e stile. «Sono una donna di 43 anni che si è rimessa in gioco inventandosi un mestiere che in altre parti della terra sarebbe stato apprezzato di più. Ho voluto rimanere in Italia e coltivo una professione che come molte altre è considerata un fiore all'occhiello di quell'economia che rimane nell'ombra ma contribuisce a rendere unico il nostro paese».
25 gennaio 2011