Favorita dai pronostici e già stella in studio, con il pubblico che le ha chiesto autografi a bordo palco dopo svariate ovazioni, Elhaida Dani ha vinto ieri sera la finale di The Voice Of Italy, il talent show di Rai2.
La giovane virtuosa albanese, originaria di Tirana, si è imposta su Timothy Cavicchini, Veronica De Simone e Silvia Capasso in una serata di festa, fra gag dei coach in parrucca, i duetti insoliti Cocciante-Pelù e Noemi-Carrà e la partecipazione della popstar coreana Psy e dei Modà (questi ultimi hanno anche duettato con i finalisti).
Riccardo Cocciante, coach del team di Elhaida, ha messo in evidenza le doti vocali della sua pupilla con il duetto su 'Margherita' («non l'ho mai condivisa con nessuno» ha detto Cocciante) e l'inedito 'When love calls your namè, scritto proprio da lui («una pietra grezza che Elhaida ha trasformato in diamante», ha commentato).
La cantante albanese, residente da qualche mese a Formia (Latina), non era alla sua prima esperienza in talent e concorsi ('Star Academy' nel 2009, 'TopFest' nel 2012, entrambi sulla tv albanese, e un provino da 'Amici' nel 2010) prima dell'approdo su Rai2 «perchè una cantante non deve accontentarsi mai», ha detto Elhaida alla stampa alla fine della diretta. Ma nel suo cuore c'è la musica italiana: «I miei genitori mi hanno insegnato la musica e l'italiano con Mina e Cocciante - ha raccontato - e il mio futuro lo vedo qui». Una vittoria che guarda oltre la nazionalità o l'aspetto, secondo il messaggio del talent: «I telespettatori hanno votato la mia voce».
Ora per Elhaida si prepara il debutto discografico con Universal: «Nelle mie fonti c'è il soul di Whitney Houston, ma il disco sarà più da Jessie J.», ha anticipato riferendosi ai brani 'I Will Always Love Yoù e 'Mama Knows Best', cantati ieri sera. Nel suo disco ci sarà almeno un altro inedito in italiano scritto da Cocciante, forse un brano scritto da lei («non mi sono mai azzardata a proporre la mia musica»), mentre coltiva il sogno di collaborazioni eccellenti: «Sarebbe incredibile cantare con Beyoncè, Mina o Anna Oxa (la cantante è di origine albanese, ndr) un vero mito nazionale in Albania».
A fine puntata, il direttore di Rai2, Angelo Teodoli, ha commentato a caldo la chiusura di The Voice: «Il programma è stato un successo non solo in termini di ascolto. La forza del format, a cominciare dalle Blind Audition, ha fatto la differenza. Sia le voci che hanno creduto alle selezioni, sia il pubblico a casa hanno colto la scommessa del programma: senza mediazioni si può partire per arrivare ad essere The Voice Of Italy. In questo modo abbiamo potuto raggiungere una pregevole fetta del pubblico giovanile. Basti pensare al 16.35% di share ottenuto nella fascia 20-24 anni e al 15.69% in quella 35-44 anni. Ancora più interessante l'ascolto medio del 16.64% raggiunto ad esempio in regioni come la Lombardia».
Decine di migliaia i tweet che hanno raggiunto il programma con l'hashtag #tvoi: «Rai2 2' una rete a doppio schermo», dice Teodoli. «Lo dimostra la progressione dei contatti sui social network, come Facebook e Twitter, che si sono moltiplicati per 10 dal giorno della prima puntata alla semifinale. Nelle ultime sette puntate il programma è risultato il più twittato». Di certo è stata la vetrina vincente per il giovane usignolo del Paese delle aquile.