Magazine Diario personale

La violenza delle donne!

Da Galadriel
A volte, sapete, allontanarsi non è viltà, anzi...tutt'altro! Ritrovare, ricostruirsi, rialzarsi sulle proprie gambe fin troppo martoriate, massacrate, dopo avere subito una violenza, non una qualunque violenza, quella fisica per intenderci, quella che fa male, quella che ti taglia, quella che ti rompe e fa uscire sangue, ma bensi la violenza delle donne, ovvero quella violenza che ti lacera l'anima, il cuore, la vita stessa, quella che ti vien voglia di farla finita, che ti segna una ferita eterna, profonda senza fine, che sanguina notte e giorno e mai nulla la potrà lenire, è di certo sinonimo di coraggio, forza, dignità e nobiltà d'animo!
La violenza delle donne!
Purtroppo viviamo in un mondo che invaso dalle mille umane apparenze, dai troppi luoghi comuni, dove a far male dev'essere sempre e comunque l'uomo, cattivo vigliacco e meschino (basti pensare che per trovare un'immagine di violenza femminile su di un'uomo ho sudato come un... KOALA, scrivevo uomo violentato e venivano fuori immagini di donne tumefatte!), mentre chi recita sempre e comunque la parte della povera vittima innocente, indifesa, pura e candida dev'essere sempre e comunque la donna! Già la povera e mai troppo difesa...DONNA!
Violentate, stuprate, amate, tradite, surclassate, denigrate e poi deluse...come se la violenza, lo stupro, il tradimento, la delusione appartenesse di diritto solo ad esse donne! No! No e poi NO!...purtroppo tali disgustosi e riprovevoli comportamenti, azioni, ormai non vengono più subiti in esclusiva dal mondo femminile, non sono più esclusiva proprietà del mondo maschile: finalmente anche la donna da un bel pò ha imparato a violentare, stuprare, tradire e poi lasciare... agonizzante, morente, denudato la propria vittima, il proprio UOMO!
E ovviamente, come da sempre, la donna avendo un'intelletto ben più eccelso, raffinato, pungente ed elevato, ha imparato quest'arte diabolica, per fino migliorato la letale arma dello stupro, della violenza, del tradimento! Ti violenta... il cuore cosi dolcemente, ti stupra... l'anima con cinismo disarmante, ti tradisce... in maniera infida e diabolica, che finanche a pochi km da te, non ti accorgi di nulla, ti illudi, speri... nel nulla: tranne che un pugno forte nello stomaco, un senso nauseabondo che t'invade le vene, un fetore tale che vomiti anche l'aria che respiri...ti danni e condanni, ti ammali e ti avveleni, ti contorci e ti schiacci, e dinanzi a lei candida e splendida come un sole mattutino ti senti morire lentamente, pian pianino, tra dolori atroci ed infiniti!
Vorresti urlare, pregare, supplicare di scappare via da tal supplizio...ma catene fredde ti ha legato, e sofferente, morente ai suoi occhi ti avvelenato! Ti sussurra, ti sgomenta, la tua morte è per lei ciò che le fà l'anima contenta! Avanti c'è posto! Avanti il prossimo, quanto durerà, chi mai può dirlo, chi mai saprà!

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