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La violenza di genere e le miss

Creato il 15 settembre 2014 da Barbaragiorgi @gattabarbara

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Io la tv mica la guardo spesso. Cioè, guardo solo i tg, Crozza (speriamo che torni presto in video), qualche film polpettone e Masterchef (lo confesso, lo guardo e mi diverto, perché non so cucinare). Quindi:  guardo la tv quando capita.

E non guardo Miss Italia. Già. Non guardo il concorsone nazional-popolare perché non lo sopporto e non l’ho mai sopportato.

Le rarissime volte che – facendo zapping  in anni passati – ho ascoltato un minuto del concorsone, mi è venuto il “latte alle ginocchia”. Ragazze che elencano le loro attitudini, passioni, potenzialità del tipo: “Amo la mia famiglia, il cane, i due gatti e il canarino. So cucinare le lasagne al pesto e so fare il ragù come mi ha insegnato nonna (pianto di commozione). So ricamare a punto croce come mi ha insegnato zia (occhi lucidi). Desidero la pace nel mondo e la fine di tutte le guerre. Ho il fidanzato: presto mi sposerò e avrò cinque figli. Nel frattempo, voglio laurearmi in medicina, andare come volontaria in Africa e salvare tutti i bambini che incontrerò lungo il mio cammino di brava ragazza…”

Santa subito. Teresa di Calcutta era niente in confronto a loro.

Roba da Wonder Woman.

Perché più “spari in alto”, più dici cose fichissime da consenso di massa, più racconti propositi da ragazza di buona famiglia… più hai delle possibilità di raccattare voti.

E stasera si è conclusa la 75° edizione di Miss Italia (la finale a Jesolo, trasmessa da LA7). Ha vinto una ragazza siciliana, ma la super favorita era inizialmente ROSARIA APREA, Miss Campania e nuovo “personaggio simbolo” perché vittima di violenza di genere (da parte dell’ex fidanzato).

Ora, neanche a dirlo: in quanto vittima (sì, vittima) di VIOLENZA DI GENERE ha tutta la mia e la nostra solidarietà.

E l’abbraccio. E le faccio presente tutta la mia stima per la sua forza.

Ma non ho concretizzato la mia solidarietà votandola al concorso di Miss Italia. Per niente.

La mia solidarietà ce l’ha e ce l’avrà sempre:   per tutto ciò che ha subito e deve subire, per la sua “elaborazione del lutto”, per il suo pesante percorso personale. Nel mio piccolo, posso metterle a disposizione il blog per condividere la sua storia o il suo dolore o la sua rabbia.

Ma non l’ho votata, come non ho mai votato per nessuna aspirante miss di qualsiasi concorso. Perché io NON VALUTO LE MIE SIMILI CON DEI VOTI: io non do voti alle cosce delle donne.

E non credo che Rosaria abbia bisogno di Miss Italia o di altri concorsi di bellezza per uscire dalla sua esperienza negativa. E’ vero che  ha già partecipato ad altri concorsi, in passato (tanto che molti giornali e tg titolavano su di lei: “La miss picchiata”). Ma è anche vero che Rosaria ora rischia di diventare vittima di un sistema che potrebbe strumentalizzare la sua storia e la storia di tante altre vittime di violenza.

E la violenza di genere non può diventare un business sulla pelle di queste ragazze.

Quale sarebbe il messaggio mediatico? Forse: “se sei bella (per forza)  e vittima di violenza, prova a vincere la corona che tutto passa.” Panta rei…

Purtroppo Rosaria serve. Serve al sistema. Serve al business. Serve perché ripulisce con la sua sofferenza e la sua tragedia tutto il criticato e il criticabile. In questo momento serviva e serve. Perché con lei, si tenta di far dimenticare il bikini tanto contestato. La carne esposta. Le curve o le eccessive magrezze. I centimetri di pelle. L’uso-abuso dei corpi delle donne.

Vorrei inviare un messaggio a Rosaria. Perché questa per lei non è una sconfitta. Perché le donne devono dire basta a queste corse per ottenere una corona che non servirà mai a diventare la regina di nessuna favola. Perché le favole ce le raccontano troppo spesso e noi avremmo diritto di vivere la realtà. La nostra realtà, non quella spadellata da altri.

Ecco qui.

 “Cara Rosaria, sei bellissima. Si vede, lo vediamo. Ma in questo momento della tua vita, sei proprio sicura che sia la tua bellezza esteriore a necessitare di conferme e vittorie? Sei proprio sicura di dover gareggiare con altre ragazze per affermare qualcosa di te? Ciò che hai subito è certamente terribile, ma non risolverai la tua vita, i tuoi perché, i pezzi mancanti del tuo puzzle, con concorsi, gare, corse per vincere “corone”. La vittoria ce l’hai dentro di te, da qualche parte, nascosta in un angolino. Devi cercarla, con pazienza e tenacia. Allora verranno fuori la sicurezza, la certezza, il senso delle cose. Verrà fuori Rosaria. Cercala. Senza concorsi. Non farti valutare da niente e da nessuno. Non devi sottoporti a nessun esame. Prenditi la vita che ti meriti e non lasciare agli altri il voto e il giudizio. Le sante inquisizioni del nuovo millennio bruciano anche troppe donne. Te lo dice una strega…”

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CONTATTI  15 settembre 2014:  41.355

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