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La vita agra

Da Hombre @LaLineadHombre
La vita agraHo qualcosa d'irrisolto coi limoni.
Ne compro a fiotti, ho sempre il cassetto verdura del frigo zeppo di limoni, e pure fuori dal frigo.
Non lo so da cosa dipende, fatto sta che vado a far la spesa e mi s'attaccano alle mani peggio di Tu Sai Cosa ®. Mi si tuffano nel carrello proprio.
Posso restare senza prezzemolo, senza cipolla, senza patate (anche senza patata, per quello) ma non resto mai senza limoni.
Struffiavo quando mio padre mi diceva che c'erano da spostare le piante di limoni, prendi, tira, striscia, solleva, spingi, porta in serra; prendi, tira, striscia, solleva, spingi, leva di serra. Eran due volte l'anno, in fin dei conti, ma nella mia oziosità adolescenziale pure troppe. E quando serviva un limone? Non t'azzardare a prenderlo dalla pianta che ti taglio le manine, non è maturo, è troppo maturo, è verde, è giallo, è rosso, rovini la pianta. Se giocando a pallone tanto tanto stroncavi una ciocca conveniva ingurgitarla intera, farla sparire e negare sempre quando poi s'accorgeva (perché sempre s'accorgeva) ch'era rotta.
Mi c'incazzavo con mia mamma quando mi propinava d'ufficio la camomilla, eccolo un altro passo lemonfreudiano che forse spiega qualcosa, forse.
Certo non posso incolpare la mia mentoressa di fiducia che mi ha consigliato la lettura de L'inconfondibile tristezza della torta di limone (*), perché il fatto è troppo recente anche se, forse, subliminalmente, al super, davanti al banco frutta e verdura, entra in gioco pure questo.
Chissà, chissà che m'hanno fatto i limoni?
(*) 3,3 Carver.

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