TITOLO: La vita è davanti
AUTORE: Federico Montanari
CASA EDITRICE: Piazza Editore
COLLANA: I Noni
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2012
PAGINE: 315
"Dopo un'infanzia angustiata dalla perdita del padre, Lorenzo - un adolescente timido e insicuro- cerca di uscire dal cerchio delle premure materne alla ricerca di amici e figure di riferimento.
Fra timori, slanci e momenti di sbandamento, giorno dopo giorno, faticosamente, troverà la forza e la fiducia necessarie per superare le difficoltà e seguire una direzione personale positiva. Cruciali nella sua maturazione l'amicizia di un ragazzo più fortunato e l'appoggio discreto del professore di lettere.
Una storia di disagio giovanile e un singolare itinerario di formazione che, non senza imprevisti, vedono il ragazzo aprirsi alla vita, ai grandi interrogativi e agli orizzonti globali nella Treviso del terzo millennio e della grande crisi".
Lorenzo è un ragazzo di San Liberale, un paese vicino a Treviso. Frequenta il terzo anno del liceo economico, ma a scuola non è un granché: si sente distratto, con la testa fra le nuvole, incapace di concentrarsi e ha serie difficoltà in alcune materie, tanto che ad un certo punto penserà di non farcela e di ritirarsi, per riprovarci l'anno successivo.
La sua vita non è facile: la sua famiglia è costituita dalla madre Anna, a volte eccessivamente protettiva e ansiosa nei suoi confronti, e dal nonno. Il padre si è suicidato, per debiti di gioco, quando lui aveva soltanto sei anni.
Lorenzo si sente sull'orlo di un baratro, di un nero abisso pronto ad inghiottirlo in qualsiasi momento, al suo primo cenno di disattenzione. Non ha amici e gli sberleffi dei "griffati", i bulli della classe, di sicuro non aiutano il suo umore.
Quando, a seguito del furto del suo motorino, uno studente più grande gli chiederà un passaggio a casa sulla sua bicicletta, Renzo verrà in contatto con una compagnia che lo coinvolgerà in "bravate giovanili", da cui però il ragazzo prende ben presto le distanze. Deciso a passare l'anno, si rimbocca le maniche e, faticosamente, riesce ad ottenere la promozione.
L'estate segna per lui un punto di svolta: conosce Irene, trova lavoro in un conservificio e avrà quindi la possibilità di abbattere la barriera della sua timidezza e di contribuire al bilancio familiare, non proprio roseo. Lentamente, il buco nero si allontana, ma rimane acquattato nell'ombra, in attesa di un momento propizio.
Lorenzo prende anche a frequentare un gruppo di dibattito, dove si riuniscono i giovani per discutere del tema della globalizzazione e dell'economia e in questo modo può ampliare i propri orizzonti, facendo anche la conoscenza di Alice.
Lorenzo riesce, lentamente, ad uscire dal bozzolo della sua infanzia e a vivere nel vero senso della parola, facendosi nuovi amici e trovando un nuovo equilibrio interiore, che però qualcosa minaccerà di rompere...
Se nelle prime pagine ci troviamo a che fare con un bambino spaurito, un adolescente che fatica ad accettare i cambiamenti del suo corpo e che è alla continua ricerca di punti di riferimento, è invece un giovane maturo e consapevole, disposto a vivere alla giornata ma pensando anche al futuro, quello che parla nelle ultime pagine, con i piedi finalmente per terra e la testa non più tra le nuvole, consapevole che la sua vita è davanti.
Il processo di formazione e maturazione di Renzo è al centro di questo romanzo, ambientato nella provincia di Treviso. Renzo è un adolescente come tanti, che sta attraversando un periodo molto critico della propria esistenza. Rispecchia la vita di molti giovani che ancora devono trovare il loro posto nel mondo, non tralasciando nemmeno gli sballamenti e la voglia di conformarsi agli altri.
A dire la verità, la storia fatica un po' a decollare: nella prima parte non si capisce esattamente che cosa l'autore vorrebbe dire, che messaggio vorrebbe trasmettere al lettore, ma verso la metà la storia finalmente decolla, anche perchè non si parla più di scuola ma di vacanza e entra in gioco anche Irene, che porterà Lorenzo a superare anche la barriera "ragazze".
Alla fine di tutto, si può comunque dire che la storia prende, merito anche dello stile fresco e giovanile, benché il libro sia stato ( potrei dire incredibilmente) scritto da un ex preside ormai in pensione, che ha la sua "bella" età.
L'unico difetto di questo libro, secondo me, è la dispersività di primi capitoli: l'autore si sofferma su particolari che si potrebbe definire inutili e che appesantiscono la lettura. Ad esempio, quando il nostro protagonista si ferma davanti ad una pasticcieria, troviamo un elenco dettagliato di tutti i dolci esposti, mentre magari un accenno molto più sommario sarebbe stato meglio. Inoltre, specialmente appunto nei primi capitoli, l'autore non riesce ad astenersi dal "mettere il naso" nella storia, raccontando al lettore tratti dei personaggi e vicende che magari il lettore vorrebbe scoprire da sè o intuire, attraverso i dialoghi e i comportamenti dei suddetti personaggi.
Quando mi è stato regalato questo libro, mi è stato chiesto anche un parere se potesse essere interessante per i giovani e io rispondo che non c'è niente alla fine dei conti che possa fare rispondere di no. E' una lettura leggera, che non richiede più di tanto impegno e nel giro di pochi giorni si fa, e dal momento che sono i giovani i protagonisti di questa storia, ispirata ad una vera, tra l'altro, consiglio loro vivamente questa lettura.
Prossima recensione.... "La Rosa e il Pugnale" di M.P.Black