La vita spesso ci appare colma di difficoltà, non solo nei drammi e negli eventi traumatici che ci cambiano l’esistenza, ma anche nei piccoli gesti quotidiani, nello scorrere apparentemente invariabile dei giorni comuni.
La vicenda ruota intorno a uno studio grafico, alle persone che ci lavorano e ad altre figure secondarie, si concentra in uno spazio di tempo di circa due settimane. La narrazione è in prima persona e principalmente al presente, si articola in sette capitoli, ognuno affidato a un personaggio diverso.
Di cosa parla in realtà il romanzo? Non certamente di delitto e castigo. Non può neanche essere considerato un “noir”. Questa è solo la cornice. Parla di cambiamento.
Nella vita di tutti i protagonisti del romanzo ci sono degli avvenimenti e delle situazioni che ne condizionano o ne hanno condizionato l’esistenza.
Alcuni affrontano i loro dèmoni e ne escono tutto sommato vincitori, altri non ci riescono
C’è una sorta di “happy ending” solo per Stefania e Claudio, a premiare la loro evoluzione.
È un lieto fine sicuramente relativo, rimangono fra loro molti punti oscuri, molto “non detto”, ma in fondo questo è più verosimile di una perfetta quadrature del cerchio, cosa assai rara nella realtà.
Le vicende narrate in questo romanzo proseguono nel sequel: Cose che si rompono.
Un libro molto particolare, in cui ho fatico a entrare all’inizio. Già solo i titoli dei capitoli in cui è suddiviso (Bilancio consuntivo, Dolori della crescita, Tattica e strategia, Inerzia, Il mondo nuovo, Sguardo in macchina e Opportunità di carriera), contribuiscono a gettare sul lettore un senso di straniamento. Il cambio continuo e incalzante dei punti di vista, poi, per consentire ai protagonisti di esporsi in prima persona, confonde e affascina a tal punto da non spingerti a mollare il libro a metà. Perché è proprio da lì che la nebbia si dirada, è da lì che le vicende di Claudio e della sua moto, una Triumph Bonneville, Bonnie, per gli amici, riacquistano il proprio posto, è da lì che le tessere del puzzle si ricompongono. Segreti che irrompono dal passato in modi e tempi impensabili e mutano il suo modo di guardare le persone che gli stanno attorno. Relazioni che finiscono con l’amaro in bocca e altre che iniziano con l’ansia del domani. Le difficoltà della vita quotidiana e le piccole-grandi crisi personali e professionali.
Un libro che si colloca a metà fra il thriller urbano e il romanzo di formazione e che è costruito ricorrendo a frasi brevi, essenziali, dialoghi serrati e descrizioni minimal, il tutto teso a faciliare al lettore il compito di dipanare la matassa ingarbugliata di volti, storie, parole che occupa i primi capitoli.