Magazine Diario personale
La terza è quella in cui tutto è stato deciso, detto, scritto, fatto. E’ piacevole se sai osservare i tuoi meriti, se ti basti a te stesso, se sai godere di te. Puoi averne cura, premura, ma dovrai ricordare cosa ti sei lasciato alle spalle per non perderne il senso. Oppure puoi restare a guardare il susseguirsi degli eventi, ma allora non sarà per sempre. Perché è traditrice e se ti adagi ricominci da capo.
La seconda è in mezzo. Ha dentro di sé del bello e del buono, insegna. Sì, perché lì in basso, sotto i tuoi occhi, vedi solo tanti piccoli pezzi, smontati e con strane forme. Ti sistemi le maniche a cercare abilità, impulsi, attitudini, ne avrai bisogno per fare di quei pezzi una figura, una figura che in testa però già c’è. Il risultato non arriva, se non in fase 3.
Qui tutto ha inizio. Niente, ma proprio niente. Consideri, rifletti, ragioni, analizzi e lo fai ancora, in un bagliore accecante, nella monotonia di un bianco. Nel colore che riflette la luce capita di vedere qualcosa, qualcuno, che in realtà non è. E’ bastarda, illusoria fino in fondo, ti fa dubitare di te, ti mette in discussione, ti prova. Lei è la prima. Qui tutto ha inizio.
Mi volto, la riconosco. So tenere gl'occhi chiusi.