La vita mentale del povero

Creato il 25 agosto 2013 da Nicolamisani
Sendhil Mullainathan e Eldar Shafir, autori di Scarcity, paragonano la vita mentale del povero a quella che sperimentate quando dovete ficcare il necessario per un viaggio in una valigia piccola.
  • Dovete scegliere: o vi portate un maglione per coprirvi se dovesse fare freddo, o la giacca che vi piacerebbe indossare se vi invitassero in un locale elegante.
  • Dovete tentare: la scarpa che non si incastra in quell'angolo potrebbe infilarsi in quell'altro, o forse in quell'altro ancora, magari dopo avere scambiato di posto rasoio elettrico e sacchetto dei calzini.
  • Dovete rinunciare: le 620 pagine di Libertà di Franzen, che avevate deciso di finire durante le attese in aeroporto, proprio non ci stanno.
  • Dovete fermarvi all'essenziale: nella stanza in albergo camminerete a piedi nudi, perché portare pure le ciabatte è impensabile.
Il ricco invece è come avesse sempre una valigia grande da imbarcare in stiva, dove mette il maglione e la giacca, butta le scarpe, i rasoi e i calzini come capita, ci infila Franzen e anche Stephen King, le ciabatte e pure le Havaianas, caso mai ci scappasse una puntata in spiaggia.
Il punto non è che i ricchi hanno di più ma che preparare le valigie piccole è faticoso, tormentoso e, secondo Mullainathan e Shafir, rende stupidi. Io, che cerco sempre di viaggiare con poco bagaglio, esco devastato dalla preparazione della valigia piccola e con risultati che provano che non ero al massimo della mia intelligenza (mi porto una cintura inutile per riempire un angolo rimasto vuoto e dimentico a casa la spazzola per pettinarmi).
Molti esperimenti in laboratorio mostrano che le preoccupazioni economiche intralciano il pensiero: per esempio, sembra basti chiedere ai soggetti poco abbienti di considerare una spesa di 1,000 dollari per riparare la macchina per fare calare i loro test di intelligenza di 14 punti; i soggetti benestanti hanno un calo minore o nullo. Questi esperimenti si accompagnano ad evidenze più ampie che i poveri sono meno razionali della media nella pianificazione familiare, nelle scelte di risparmio, o nei consumi di alcol e droghe. Errori in queste sfere della vita innescano circoli viziosi, rendendo le valigie dei poveri sempre più piccole.
Qui trovate il pdf di una presentazione Powerpoint di Mullainathan e Shafir, con l'esempio della valigia. Qui una recensione del libro, scritta dall'ottimo Oliver Burkeman.
E' probabile che altre cause possano produrre lo stesso instupidimento: penso alla fatica cognitiva dei segreti, degli stigmata sociali o il modo in cui i compagni aridi, capricciosi o difficili riescono ad occuparti la mente.Nicola Misani su Twitter: Segui @nicolamisani

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