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La vita non è un videogioco. Non c’è il tasto RESET

Creato il 29 agosto 2013 da Laperonza

 

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È la sindrome del reset che affligge le giovani generazioni. Cresciuti a pane e viodegiochi, instupiditi dal virtuale dove tutto è lecito e l’errore è sempre sanabile, trasferiscono nel reale un’errata consapevolezza di invincibilità dovuta alla convinzione di poter sempre ripartire da capo, ritentare, cancellando l’errore per non rifarlo la volta successiva. Il tasto di reset, purtroppo, nella vita reale non c’è. Non c’è quando ci si lancia da un tetto all’altro e si cade nel vuoto: non si può ritentare. Non c’è quando affonda il pedalò e non si sa nuotare: non si può ritornare sulla spiaggia. Non c’è quando si rubano bibite e ti si viene beccati i Carabinieri, o quando si fa del male ad un coetaneo più di quanto si vorrebbe e questo ci rimane secco. E non c’è nemmeno quando si fa una fesseria che conta poco, quando si dice una parola che non si avrebbe dovuto, quando si sbaglia un’interrogazione o un compito in classe. Nella vita gli errori si pagano, spesso cari. E quando un giovane se ne accorge qualche volta non solo non esiste un tasto di reset ma non c’è neanche un prosieguo per il gioco.

Luca Craia


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