Se si fa sera come tutte le sere, se si fa notte perchè la notte non può mancare, fermati, non andartene ad accudire una casa una stanza un momento lontano. Lascia stare i piatti da lavare, i panni da stirare, quel vecchio armadio da riordinare.
Fermati, aspetta, tendi l’orecchio e senti le lacrime. Non puoi asciugarle, non hai mani così grandi: il tuo fazzoletto non riesce a sostenere tutte quelle lacrime, si spaccherà. Tendi l’orecchio, ascolta in silenzio i singhiozzi, fattene una ragione, non sentire anche il tuo cuore spezzarsi mentre si spezza il suo.
Il tuo cuore ormai rimane insieme soltanto perchè così vuoi, è una miriade di frammenti, un grumo dolente di sangue e carne e sputo; è il suo cuore, è nel suo cuore. Le sue lacrime sono le tue, quel nodo alla gola che non si sposta più.
Era piccola è dolce, quando ti è nata, aveva una peluria bruna sul piccolo capo perfetto, gli occhi neri vigili. Il suo primo sorriso, per te solamente, è stato vivere nuova perfetta felice.
Se si fa sera come tutte le sere, se viene la notte, siediti e vegliala, tienile la mano. Anche questo male finirà, come finisce sempre tutto nella vita. Lasciala dormire, accarezzala piano, baciala sulla guancia tenera senza fare rumore, stringile le mani fredde e tremanti.
Rassicurala parlandole piano, sorridi, fai più dolce più sicura la tua voce: spiegale che tutto passa, che il giorno viene sempre anche dopo la più burrascosa delle sere, che il temporale prima o poi finisce.
La vita non ha ordine ma passerà, il dolore, passerà.
NON C’E’ NESSUNA SPERANZA.
Non c’è nessuna speranza
che tutto si sistemi
che si calmi il dolore
e il mondo si organizzi.
Non bisogna illudersi che
la vita ordini le sue
caotiche esigenze
i ciechi gesti suoi.
Non ci sarà un finale felice
né un bacio interminabile
assorto abbandonato
che preluda a altri giorni.
Nemmeno ci sarà una fresca
mattina profumata
di giovane primavera
per cominciare allegri.
Anzi tutto il dolore
invaderà di nuovo
e non ci sarà cosa libera
dalla sua dura macchia.
Bisognerà andare avanti
continuare a respirare
sopportare la luce
e maledire il sonno
cucinare senza fede
fornicare senza passione
masticare senza voglia
per sempre senza lacrime.
Idea Vilarino
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