Il Tribunale di Milano giudica incostituzionale la legge 40 in quanto non consente la fecondazione eterologa alle coppie infertili o sterili e si rivolge alla Corte costituzionale.
La Corte di Cassazione ha condannato per abuso di ufficio una dottoressa che, per obiezione di coscienza, non ha prestato la dovuta assistenza a una donna che aveva abortito.
Due casi recenti, due notizie sfuggenti. Due estremi che si toccano.
Protagonisti in negativo, come sempre, i cosiddetti pro-life, che non si capisce ancora bene se siano a favore della vita umana o di quella pre- e ultra-terrena. Da un lato, infatti, predicano che un embrione abbia più diritti della donna che non lo vuole; dall’altro impediscono alla donna che vorrebbe portarne uno fino alla nascita di essere fecondata, in qualunque modo sia oggi possibile con la scienza moderna.
E poi: cimiteri di feti ed embrioni, fiaccolate e veglie per la vita vegetativa, crociate contro il testamento biologico. Si mettano d’accordo: c’è qualche essere umano, nato e vivo, che abbia un qualsivoglia diritto di scelta, per lorsignore e lorsignori che inneggiano alla vita… nell’aldilà?