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La vita privata di tarantini. da bari a vendere protesi a offrire donna a berlusconi

Creato il 31 ottobre 2011 da Madyur
Di Tarantini si conoscono le sue “amicizie” con Lavitola e il premier Berlusconi. Si conoscono le donne che offriva al premier in cambio di soldi e favori. Aveva una Black Card dell’American Express da 300 mila euro l’anno di spesa minima , che puoi strisciare un appartamento da un notaio. Scialacquava soldi perché sapeva di averne sempre più.
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Sua moglie non lesinava di pagare l’affitto ad un mago perché facesse divertire le figlie Rebecca e Ginevra. A chi lo ha frequentato ricorda solo le sue spese , ma mai una parola che si fosse impressa nella mente. Le uniche sue parole rimaste sono quelle intercettate e trascritte dalla magistratura.
Nella rete Tarantini c’erano tutti. Affaristi, assessori, nobili, dirigenti della sanità, magistrati e prostitute , avvocati e moglie di notai, bel mondo e mondo povero, e infine lui Silvio Berlusconi consumatore seriale degli articoli di Tarantini.
Lui arruolava donne e “puttane” per il premier e cercava favori. Non conosceva il sudore del lavoro, li aveva trovati e li scialacquava. Svuota per 4 o 5 milioni la Tecno Hospital ereditata dal padre morto nel 1999 e la manda a picco , come le altre società create con il fratello.
Ma chi è stato o da dove viene Tarantini?
L’Istituto Margherita di Savoia è una centenaria istituzione cattolica. Tutti quello che contano sono a Bari sono passati di qui. Sono stati frequentati anche dai fratelli Tarantini , per “Gianpi” furono sei anni dato che un anno non è stato promosso agli esami. Secondo il suo professore di lettere era uno che tirava a campare senza faticare. Non aveva ambizioni politiche e niente droga.
Ma è in un giro di cocaina , in cui viene conosciuto per la prima volta. Era il 2001 quando fu intercettato Tarantini , l’amico di tutti: utilizzava sesso e droga nella sua vita privata e per tessere relazioni pubbliche utili a vendere le protesi della sua azienda a dirigenti della sanità. Grazie al ricatto. Quando scoppiò il caso D’Addario,  le tecniche e i modi risulteranno gli stessi del Tarantini 25enne.
Nel 2004 ha conosciuto Angela Denvenuto detta Nicla , l’ha messa incinta , l’ha sposata. L’obiettivo della sposa era di trovare marito che le garantisca l’alto tenore di vita cui è abituata. Esista una dipendenza del sesso , e Nicla rappresenta una pacata normalità. Le vacanze a Cortina dove paga anche quelle di Emilio Fede, a Montecarlo dove perde i soldi al gioco, a St Barts nei Caraibi.
Tarantini ha affermato che distribuiva spesso coca gratis alle sue feste. Alcune si tenevano a Giovinazzo , a casa Nicla e Gianpi. Ristrutturata dal Tarantini con aggiunta di piscina. Il regno di Nicla , madre di tutti premurosa , moglie distratta o disinteressata ai festini del marito. Quando si accorge che quella vita lussuriosa le stava sfuggendo di mano va da Silvio a chiedere 20 mila euro al mese  a chiederne extra 5 mila , rifiutati dal maggiordomo Alfredo del premier. Quindi finisce nel talamo del perfido Lavitola, perché sconsolata, soggiogata , un momento di debolezza.
Tarantini nella sua piccola vita privata  è quadrato, cocainomane si . ma mai esaltato. Mai arrogante nei locali che frequenta. Quando vende protesi , dal vice di Vendola in Regione alla direttora dell’Asl di Bari fino al piccolo funzionario regala casse di champagne e buoni benzina, orologi, cappotti di lusso , coca e donne. Non sempre i  soldi  girano nel verso giusto , ma da qualche parte entrano ed escono. Sul nulla e per nulla.
Tira a campare. Non è un furbetto di quartiere. Gli basta che le cose siano facili e magari divertenti. Ed è così che arriva a Berlusconi.

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