Questa volta non voglio parlare del Brasile, ma di una notizia che ho appena letto questa mattina sul Corriere della Sera.
Sembra che secondo gli studi di alcuni economisti (ma cosa c’entra l’economia con la felicità? E poi dicono che i soldi non fanno felici!) fino ai 50 anni la vita sia sempre in discesa, ma che dai 50 in su la vita ritorni a sorridere e a darci una sensazione di felicità che prima non avevamo. Infatti leggo nell’articolo che “… Negli anni Novanta, l’economista britannico Andrew Clark studia 10 mila individui e riesce a isolare “la radice” della felicità. Non è il lavoro o il denaro, non il fatto di essere maschi o femmine, di essere single o sposati, con o senza figli. E’ l’età che determina il nostro grado di soddisfazione. E quale età? Dai 30 anni fino a tutti i 40 si scende in palude, a 49 si tocca il fondo del pozzo triste, a 50 si comincia a risalire, a 60 ci attende un’estasi esistenziale.” Ecco allora che la curva della felicità ricomincia a salire creando una provvidenziale sorprendente U.
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