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Questa mostra, che è un’occasione per ripercorrere le stratificate vicende delle arti a Matera dal secondo dopoguerra a oggi, parte dall’acquaforte e dalle tecniche calcografiche, che in Italia purtroppo non sono ancora del tutto adeguatamente apprezzate e valorizzate, per ricostruire storicamente l’importante ruolo della scuola di grafica di via sette dolori nel contesto sociale e culturale della città di Matera e la sua funzione, anche didattica, di trasmissione e di consolidamento di alcune delle esperienze più innovative delle arti visive, non solo italiane. La scuola, nata nel 1978 e fondata da Vittorio Manno e Angelo Rizzelli (soci del circolo culturale “La Scaletta” di Matera che sin dal 1959 ha dato un basilare impulso all’arte contemporanea e della cultura nel Sud Italia e non solo), ha avuto il merito di diventare uno spazio di riflessione e di ricerca che ha trovato riscontri fondamentali in alcuni dei maggiori artisti che hanno lavorato sull’incisione in Italia come Guido Strazza, Giulia Napoleone, Assadour e Peter Willburger, grazie anche alla collaborazione con uno storico dell’arte di indiscusso valore come Giuseppe Appella.
Questa mostra, ha il merito di indagare una storia importante e non consueta dove il ruolo di protagonista è riservato all’incisione, tecnica antichissima e dai molti volti, lontana dalle logiche labirintiche e stringenti di un certo mercato di oggi, che affonda nella volontà archetipa di un’umanità che cercava di comprendere, trasformare e rimodellare il mondo con il gesto che incide la materia, con i metalli e gli acidi, in un’azione che confina con l’alchimia con cui condivide certe fasi originarie.
L’operare arcaico di un uomo che disegna una lastra per scoprire i misteri delle ombre e della luce potrebbe sembrare anacronistico a molti, ma questa azione s’impone con decisione invece nel presente grazie all’opera di autori come quelli che hanno collaborato con la scuola di via dei sette dolori e presenti in quest’esposizione, capaci di infondere la qualità e l’intensità delle loro ricerche ben radicate nella contemporaneità in tutte le diverse sfaccettature delle loro poetiche diramate nelle diverse direzioni delle espressioni iconiche e aniconiche. Le collaborazioni con gli artisti sono state improntate difatti a una grande apertura verso visioni e tendenze diverse e spesso contrastanti che però hanno trovato a via dei sette dolori un valido spazio di confronto.
Così le opere esposte, realizzate direttamente negli spazi e con gli strumenti del laboratorio materano evidenziano una grande vitalità di dialettiche, il complesso mosaico di visioni convergenti o contrastanti, di interpretazioni date al segno incisorio, con le infinite variazioni che il disegno, fatto sulla carta, sulla lastra o sulla sabbia permette agli artisti che cercano di trovare in quel segno il senso stesso della loro presenza e della loro azione nel mondo.
La mostra è curata da Lorenzo Madaro – Valeria Mantarano
c/o Monastero delle Benedettine di San Giovanni Evangelista
Lecce, via delle Benedettine, 17 – 30 settembre 2011. Inaugurazione sabato 17 settembre ore 19
Orari d’apertura: 17-21, compresi sabato e domenica
una sezione della mostra sarà ospitata presso “Le Màcare” di Alezio (LE), tra gli sponsor dell’iniziativa, dal 17 settembre al 30 ottobre 2011.
Orari d’apertura: 20-24
Opere di: Assadour, Kengiro Azuma, Marina Bindella, Lorenzo Bruno, Ennio Calabria, Giacinto Cerone, Pietro Consagra, Gianluigi Giovanola, Luigi Guerricchio, Hyun Joo, Oleg Jacknin, Akanè Kirimura, Shu Lin, Mino Maccari, Vittorio Manno, Mauro Masi, Giulia Napoleone, Nino Ricci, Angelo Rizzelli, Hector Saunier,
Salvatore Sava, Ruggero Savinio, Giancarlo Scorcelletti, Guido Strazza, Ernesto Treccani, Peter Willburger, Daniela Cataldi, Matteo Collins, Giuseppe Fioriello, Giulia Fuina, Domenico Garofalo, Monica Palumbo, Domenico Verrascina
Catalogo della mostra a cura di Lorenzo Madaro e Valeria Mantarano con contributi di Lorenzo Canova (critico e storico dell’arte, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli studi del Molise), suor Luciana Mirjam (Monastero delle Benedettine di San Giovanni Evangelista, Lecce), Franco Palumbo (presidente dell’associazione culturale “La Scaletta”, Matera), interviste inedite a Mario Cresci e Guido Strazza e testi dei curatori.
Patrocini: “Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo della Regione Puglia”; “Comune di Lecce”; circolo culturale
“La Scaletta”, Matera
Attraverso le opere calcografiche di un nutrito gruppo di artisti contemporanei s’intende documentare la lunga attività del laboratorio di “Grafica di via sette dolori” nato a Matera nel 1978 per iniziativa di alcuni soci del circolo culturale “La Scaletta”, dal 1959 tra i centri più attivi di promozione dell’arte contemporanea e della cultura nel meridione d’Italia, e non solo.
Il laboratorio è stato luogo attivo di ricerca e di dibattito sulle tecniche calcografiche, non a caso all’interno dei suoi spazi ha ospitato numerosi corsi di incisione, organizzati grazie al fondamentale contributo dello storico dell’arte Giuseppe Appella, curati da importanti maestri come Guido Strazza, Giulia Napoleone, Assadour e Peter Willburger.
Tutte le opere proposte sono state concepite e realizzate dai vari artisti all’interno della scuola di grafica di via sette dolori.
La mostra, allestita a Lecce nel monastero delle Benedettine di San Giovanni Evangelista, documenterà mediante tre specifiche sezioni (“I fondatori”, “Gli associati” e “I maestri”) gli esordi e le ricerche sul segno di Vittorio Manno e Angelo Rizzelli, fondatori e attivi sostenitori della scuola di grafica, l’operatività di alcuni giovani incisori del laboratorio, le collaborazioni con alcuni importanti maestri della storia dell’incisione italiana contemporanea, come Guido Strazza e Giulia Napoleone, e i sodalizi con alcuni artisti, tra cui Kengiro Azuma, Pietro Consagra, Ruggero Savinio, Salvatore Sava ed Ernesto Treccani.