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La vittima è complice

Creato il 04 maggio 2014 da Ilcanechesimordelacoda

Oramai sembra essere diventato una routine anche lo svolgersi degli eventi politici e delle rispettive contestazioni. Tutto è sempre così uguale, scontato. Ogni data prestabilita, prestabilita da secoli, si scende in piazza contro L'austerity, contro il governo, contro l'europa, contro il padrone insomma. Puntualmente la polizia commette qualche violenza a danno di manifestanti inermi (I BLACK BLOK sono un altro discorso) e puntualmente il gesto fa il giro del social network, dei giornali e delle TV. Puntualmente ci sentiamo indignati, diciamo che non si può ammettere uno stato di cose simile. Eppure alla manifestazione dopo siete di nuovo tutti in piazza, a rendere di nuovo possibile il suddetto teatrino, alla mercé di una polizia sanguinaria, a rischiare la vostra integrità fisica e giuridica, magari nell'unico giorno libero che avete quella settimana. Se ci si dichiara stufi, di essere (mal)trattati da sudditi bisogna smettere di comportarsi da sudditi. È necessaro Smetterla di agire e pensare come la massa, non perché si è meglio o superiori a qualcuno, ma sempliceIente perché la massa ha dimostrato di essere pigra, preferendo delegare il proprio potere a dei rappresentanti che poi non poteva ne voleva controllare. Prendiamo ad esempio il Primo Maggio, festa nata per organizzarsi tra lavoratori, diventata simbolo dei comunisti come se non esistessero lavoratori di destra, di centro ed apolitici . Ogni anno è un massacro. Studenti arrestati, ragazze manganellate e a volte ci scappa persino il morto. Tutti gli anni da oltre un secolo. È decisamente arrivato il momento di smetterla di andare in piazza, perché oramai è diventata una routine, dannosa solo per noi. Una delle armi fondamentali di una resistenza o di una guerra è l'elemento sorpresa, senza di esso, nel vostro riperetere sempre la stessa mossa sbagliata, non si tratta più di resistenza. Mi rivolgo ai comunisti che scendono in piazza a fare i loro cortei e a cantare Bella Ciao. A me sembrate dei complici, non siete diversi dai padroni che ci sottomettono da decenni sempre con la stessa "tattica" della violenza. Forse a voi sta meglio così, perché siete consapevoli che anche il vostro comunismo non potrebbe essere applicato senza la stessa violenza che vi opprime.
Il comunismo e' solo una dittatura, potete farci gli intellettuali sopra quanto volete ma rimarrà una dittatura, applicabile solo con la violenza, che sia essa fisica o psicologica. A me sembrate dei complici perché non sembra che provate davvero a cambiare il sistema, sembra anzi vi vada benissimo il ruolo della vittima, presunta innocente per definizione. Lo si vede quando vi lamentate divertiti delle poche adesioni al vostro partito ormai antico, o degli scarsissimi risultati elettorali che ottenete. Lo vedete come una conferma del vostro stato di vittima del sistema, mentre è una conferma solo della vostra inadeguatezza ai tempi e dei vostri errori. Errori che continuate a ripetere nel tempo,come l'errore di scendere a patti con il sistema. Smettetela di fare i robottini nostalgici tutti gli anni, accettate la sconfitta e ripartiamo. Se siete diventati comunisti significa che il vostro interesse è il benessere del popolo, ma cantare in piazza e farsi picchiare non serve a niente, e io spero che non ve ne siate ancora accorti. Non voglio pensare, come purtroppo faccio, che il vostro sia solo un ruolo puramente esteriore, che nella vita di tutti i giorni vi differenziate dalla massa solo perché siete vegetariani o per il vostro voto. L'essenza del vostro amato comunismo è la lotta, la rivoluzione, e non si può fare seguendo le regole dello Stato. Le manifestazoni e i cortei però sì. Siete la vittima che si è innamorata del suo carnefice e adesso ha il terrore che il gioco finisca. Perciò ripetete sempre la stessa routine sia nella vita reale che in quella intellettuale. Vi ricordo che la prima volta si è vittime ma se poi non ci si ribella si diventa complici. Vi lamentate della tasse ma pittosto che pagarle non mangiate. Vi lamentate del progresso ma avete tutti l'iPhone e una macchina a testa. Disprezzate la TV ma lasciate che cresca i vostri figli perché voi siete troppo occupati con il vostro ruolo di lavoratore. Anche quello è sistema. Ma sarà che il comunismo, così come il fascismo, la libertà non la ammette e quindi chiedervi di uscire dagli schemi centenari dei cortei dei lavoratori forse è davvero troppo. Per me siete complici.


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