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Corsa #3: tricks&tips per correre bene e non morire

Da Gynepraio @valeria_fiore

Appurato che tutti abbiamo delle motivazioni e che esistono metodi per imparare, è innegabile che si possa rendere la corsa una attività più piacevole attraverso alcuni semplici accorgimenti.

Siccome sono una persona votata alla sostanza e all’essenziale, la mia prima preoccupazione è stata cosa mettermi. Purtroppo o per fortuna, ho una struttura fisica morbida che si presta alle scenette erotiche, ma che mi condanna irrimediabilmente ad essere ridicola quando faccio sport (ad esempio, un amico mi vide in tenuta da snowboard e mi definì “un omino Michelin con le tette”). In aggiunta a ciò, mi ero data l’obiettivo di non spendere nulla o quasi. Per fortuna possedevo già tutto quello che mi serviva -è possibile che il mio armadio contenga anche una muta da palombaro, ve lo dirò quando trasloco- ma da un rapido calcolo è un investimento da 40 euro: 2 shorts (Cisalfa), 2 canottiere (H&M), 2 reggiseni sportivi (Decathlon). Per lo stesso motivo -cioè la mia tendenza a comprare cose quando non ne ho realmente bisogno- avevo già ben 2 paia di scarpe da corsa. In ogni caso, nessuna delle 2 è costata più di 50 euro perché acquistate in saldo, e quelle di sx sono ormai molto usurate. Va da sé che se avessi un culetto giottesco, mi sarei già comprata dei leggings fluorescenti onde agevolare la visione dei miei quarti posteriori dal Monte del Cappuccini. Ma tant’è.

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Siccome tra qualche settimana farà troppo freddo per correre in shorts e canottiera, accetto e accolgo con gratitudine i suggerimenti su cosa mettermi, non dico per far eccitare i muratori sui ponteggi, ma almeno per non spaventare i bambini.

Poiché la corsa è catarsi, vale la pena di restare su argomenti nobili e dallo spiccato contenuto spirituale. Ad esempio, cosa mangiare quando ci si allena? Ho deciso di avvalermi della consulenza della dott.Sa Garnero, che già mi aveva supportata con informazioni sensate quando tentai di riassumere i rimedi contro la sindrome premestruale. Senza scendere eccessivamente nel tecnico, occorre valutare l’orario dell’allenamento. Se si corre appena svegli (come me solitamente) è preferibile non appesantirsi con una vera e propria colazione: può bastare una spremuta o un succo. Al termine della corsa, è sufficiente una colazione “normale” -cioè quella che si consumerebbe in un altro giorno della settimana-. Se invece si corre in serata, l’ideale è fare una merenda intorno alle 17, ad esempio una barretta ai cereali facilmente reperibile al supermercato. In alternativa, una vera e propria barretta energetica (che è un alimento per sportivi, solitamente a base di carboidrati a diverse velocità di assorbimento). Dopo la corsa, è preferibile una cena leggera. Per non dilungarmi e chiarire al meglio i concetti di “colazione normale” e “cena leggera”, mi avvalgo di una diapositiva.

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I peperoni ripieni non sono un contorno

Un’altra verità che ho appreso parlando con la dott.Sa Garnero è che, nonostante alla fine io mi senta come Filippide arrivato ad Atene dopo 42km, correre 10 km in 60 minuti -a livello non agonistico, in condizioni climatiche non estreme, nell’ambito di un’alimentazione variata che includa frutta e verdura- non provoca perdite saline tali da richiedere un integratore. Per reidratarsi è sufficiente bere acqua, possibilmente non troppo fredda, magari con un po’ di succo di limone come antiossidante. Ma se volete concedervi un premio, se l’acqua vi annoia, se preferite i gusti fruttosi, o se siete semplicemente schiavi del marketing come me, vi suggerisco il Potassio&Magnesio Equilibra che si trova al supermercato, costa meno di 10 euro, basta per 20 sessioni e ha un profilo nutrizionale migliore di Polase che costa di più e dura meno. Non mi metto nemmeno a parlare delle bevande isotoniche: una bottiglia di Gatorade costa oltre 2,50 euro e apporta 125kcal, per smaltire le quali occorrono 2 km di corsa, MA STIAMO SCHERZANDO?

Io corro sola, perché nessuno dei miei amici ama correre o è disposto a farlo alle mie democratiche condizioni. I puristi affermano che quando si fa sport si dovrebbe stare uberconcentrati sull’esecuzione, sui sommovimenti dell’acido lattico, sugli scricchiolii delle articolazioni, sulla danza delle endorfine. Purtroppo, però, io appartengo alla squadra di quelli che se stanno in silenzio stilano to-do-list, rievocano aneddoti tristi, fanno il processo agli ex e s’angosciano pensando alle brutture del genere umano. Onde evitare che l’ora d’aria diventi l’ora d’ansia, ho scaricato Spotify per Iphone e ho creato una playlist dal titolo Corsa Matta, nata per essere colta e fortemente motivazionale ma che nel giro di poco si è tramutata in un bordello musicale dove Johnny Cash seduce Heather Parisi, Miley Cyrus e Britney Spears fanno cosette con David Byrne, Bob Marley fuma in un angolo con i Jefferson Airplane, mentre De Andrè e Freddie Mercury gestiscono la cassa. Ma per chi vuole, ho fatto 2 playlist che van bene per correre e canticchiare a qualsiasi velocità. Basta cliccare qui:

Dopo la corsa, due sono gli elementi da non dimenticare. Il primo serve a stare bene con se stessi, ed è lo stretching. Io ho stampato questa tabella, una delle migliaia che ho trovato in rete, e mi ci trovo bene. Il secondo serve a stare bene con gli altri, e sono le pratiche igieniche. Donne, io vi consiglio di aspettare, prolungare il defaticamento e assicurarvi di avere smesso di sudare prima di gettarvi sotto l’acqua, altrimenti quando sarete uscite dalla doccia e vi sarete fatte la piega, ricomincerete a grondare, vi ritroverete i capelli di Lori del Santo sull’Isola dei Famosi, vi passerà la voglia di correre e tutto questo mio sproloquio non sarà servito a nulla.

NOTA BENE. La Dr.ssa Lilia Garnero è una biologa nutrizionista. Si è interessata  e s’interessa tuttora di yoga, yogaterapia, meditazione. Dal 2008 ha intrapreso un percorso di formazione professionale pluriennale come Operatore Shiatsu (stile Masunaga); ha inoltre ideato  il MetodoNush®, che coniuga con approccio olistico la nutrizione e lo shiatsu. I suoi contatti sono qui.


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