Ho deciso di pubblicare tutto quello che abbiamo prodotto durante i nostri laboratori di scrittura autobiografica in carcere.
Dobbiamo diventare voce di chi non ha voce, dobbiamo lasciare che le persone raccontino la loro storia, esprimendo i loro pensieri, con le loro stesse parole, evitando che altri parlino al loro posto; altri che invece sempre interpretano e spiegano, esprimono opinini e propongono soluzioni.
Dobbiamo fare questo per dovere professionale, oltre che civico e scelta politica.