La voce di Nico Fidenco

Creato il 07 gennaio 2011 da Carlo_lock
La voce di Nico Fidenco ha uno strano effetto conturbante su di me, ma soprattutto il Nico Fidenco divenuto famoso per le sigle dei cartoni animati (non è passato molto tempo dal giorno in cui l'avevamo citato, quando scrivevamo della sua "collega" dei tempi, Georgia Lepore). Una voce di miele, mi piace chiamarla così, ma un miele dal sapore salato, leggermente salato. Un miele che non fa vomitare dalla sua dolcezza, ma non è nemmeno piccante, ispido, tagliente. Fuor di metafora è una strana malinconia, un po' nostalgica, avvolgente, la malinconia di molti cantautori degli anni '60 unita però al ricordo svanito dell'infanzia, a una sensazione consolatoria.
Un ricordo che consola attraverso la voce di miele di Fidenco che ti prende tra le braccia, come un padre, come una madre buoni, non sei tu che ascolti la voce, ma è la sua voce che ti ascolta e che ti abbraccia, la sua voce depositaria di tempi andati.
"Coraggio vai avanti in questa vita, sono qui per te, ti voglio bene, se soffri, urla, canta, solo io ti posso capire", mi sussurra nella mente....
Ma mi dice anche: " Quei bei tempi in cui mi ascoltavi sono lontani....io ci sono, ma quando non mi ascolti devi fare a meno di me".
Stiamo parlando degli anni Settanta e degli anni Ottanta, Nico Fidenco, veniva dalla prima generazione di cantanti anni Sessanta, fu uno dei pochi a essersi saputo riciclare bene, rispetto ai propri colleghi "desaparecidi", nonostante il suo look molto ingessato, melò, stucchevole, riuscì a calarsi bene nei panni della disco-music e del pop anni '80, divenendo popolare soprattutto tra ragazzi e bambini per diverse sigle, tra cui Don Chuck castoro, Sam ragazzo del west, Jenny la tennista.
Ecco alcuni esempi della sua voce di "miele"



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