[In realtà io non ho bevuto champagne perchè non bevo nulla che assomigli al vino, ma mi piace come questo dettaglio aggiunga prestigio all'intera esperienza.] Io e le altre wannabe Eva Mendez e Anna Hathaway abbiamo indossato abiti che forse nella nostra vita non indosseremo mai (dico forse perchè vai a sapere, Cannes è dietro l'angolo enoi siamo gente di livello) come quelle ragazze che negli Stati Uniti passano il pomeriggio ad indossare abiti da sposa cheap nei centri commerciali. Solo che i nostri abiti non erano cheap, ma di sfilata.
Mi sono sentita Barbie Anna Dello Russo. Alla fine della mia personale maratona non ho ancora fatto i conti ma non ho speso molto e anzi, mi sono pure tolta la soddisfazione di indossare lo stesso abito di quella stronza della Miley, solo in una tonalità che più si intona con i miei meravigliosi occhi nuovi:
A parte il colore, la cosa più bella di questo vestito è che era una splendida 38 mentre io indosso la presunta taglia della Monicona Nazionale, un'orgogliosa 44! Si si lo so che confronto a me persino Miley sembra figa, e che per una con un taglia come la mia scegliere un abito da red carpet può diventare un annoso problema (nascondi le gambotte, nascondi le braccione cosa rimane?). Inoltre, devo dire che le mie prossime pagelle risentiranno molto di questa mia prova da red carpet: riuscire a camminare agevolmente senza calpestarsi l'abito e finire di faccia ai piedi dei fotografi è una delle imprese più difficili del pianeta. Eppure la soddisfazione di volteggiare e far roteare nell'aria metri e metri di tessuto è qualcosa che riuscirebbe a far sorridere anche la più acida della Zitelle... Non contenta della mia maratona di shopping lombardo, nel pomeriggio di domenica sono passata in palestra perchè nel provare quegli abiti in quel camerino che era più grande del mio bagno mi sono vista le cosce in HD e ho provato l'istinto di infilarmi un punteruolo nelle gambe per farmi 3 buchi e far uscire tutta quella fottuta ritenzione idrica che si è appropriata delle mie cosce senza che me ne accorgessi. Comincia il periodo detox. Anche perchè, mi vergogno un po' a dirlo, ora che sono sempre senza occhiali (ma anche sempre senza mascara e matita, che insieme al mio Blackberry sono le cose che mi mancano di più) mi vedo stranamente figa. Stranamente, perchè ancora ricordo quel giorno di 20 anni fa quando tornando a casa dissi: 'Mamma non vedo più la lavagna'. E a partire da due settimane dopo entrai in un tunnel fatto di commenti stronzi come: 'oh arriva la professoressa' – 'la quattrocchi' – 'la talpa' solo per riportare quelli delle medie. Ho visto la mia adolescenza filtrata da quello schermo che rifletteva le attenzioni dei ragazzi per le altre con me sempre nella parte dell'inerme testimone. Ho visto le migliori e peggiori scene della mia vita protetta da uno scudo trasparente. Sentirmi sempre protetta, non solo dal trucco ma anche da questo schermo visivo, mi ha aiutata e mi ha dato sicurezza, un po' alla 'voi non sapete come sono io'. Ora però, mi sento nuda a vedere ad occhio nudo. E' strano provare una sensazione che credevo perduta. E' diverso dall'indossare quei jeans che stazionavano in fondo all'armadio dall'inizio dell'università e osservare che mi stanno meglio adesso di allora. Perchè mi ero dimenticata di come si guardasse il mondo senza occhiali, senza protezioni e senza barriere. Avevo sette anni, e il mio mondo era fatto da Bim Bum Bam e dalla danza classica due volte a settimana. (che messa così sembro Katy Saunders in 'Non Smettere di Sognare' ma in realtà le mie fattezze si avvicinavano di più agli ippopotami in tutù di Fantasia). Ora di anni ne ho 25 (io ne ho sempre 25 da quando ho fatto 25 anni la prima volta) e Bonolis conduce 'Il senso della vita' in prima serata e l'ultima volta che ho ballato in pubblico c'erano ancora le lire. Mi sento indifesa, esposta. E ne sono quasi felice, perchè da un lato mi sento come quelle che si rifanno le tette e poi vanno in giro quasi in topless.Come quelle che dimagriscono e poi si mettono solo abiti al limite della seconda pelle. Come Barbara De Rossi dopo che ha fatto 'Ballando con le Stelle'. Nuova. Eppure sono uguale a prima e chi mi vede ora non nota ovviamente la differenza. Se non per il fatto che ho i capelli color biondo Panicucci (troppo chiari sto giro) e gli occhi finalmente non sono più segnati da quelle venuzze rosse che manifestavano il mio fastidio agli agenti esterni. Sto raccogliendo le foto degli Oscar (ma quante cazzo sono?) e contemporaneamente mi sto rendendo conto che tornare con le mani sulla tastiera non è semplice come pensavo. Mi sento come se mi fossi persa un sacco di cose (cosa che è effettivamente successa per altro) e il mondo fosse andato avanti senza di me (cosa che è effettivamente successa per altro): sensazione a me piuttosto familiare quando torno a casa al Paesello. Me ne sono andata nel lontano 2002, dapprima per l'università poco distante e poi per Milano. Sono tornata per 20 giorni e non sapevo dove andare, cosa fare e con chi. Ho sempre sperato che il mondo si fermasse senza di me, che qualcuno notasse la mia assenza e si cristallizzasse nell'atesa del mio ritorno, ma la vera verità è che il mondo va avanti, anche senza i migliori. Cercando di fare un recap di quello che mi sono persa, sono riuscita a riassumere che le cose che mi mancano dell'ultimo mese sono le seguenti:- Sfilate di Parigi (Devo ancora vederle. Tutte. Mi correggo. Tra una pausa di scrittura e l'altra -cioè mentre lavoro- ho guardato quella di Louis Vuitton e quella di Miu Miu)
- Galliano è stato silurato da Dior (devo ancora vedere il video di lui che insulta quella coppia)
- Justin e Jessica si sono lasciati (dovremmo esserne dispiaciute?)
- Christina è stata arrestata (come sempre, lei arriva dopo Britney)
- Natalie ha vinto l'Oscar (manostadirmi)
- Muore Liz Taylor (ma era ancora viva?).
Tuttavia, mi consola vedere che certe cose non sono cambiate ancora. Ad esempio che pur essendo arrivata la primavera io mi vesto ancora di nero. Solo di tessuti più leggeri.