Magazine
Martin Amis è un artista della parola scritta.
Duro sottilmente morboso struggente dark. Un vero dark.Sto leggendo "La zona d'interesse", argomento da brividi: la vita nei campi di concentramento presa dall'altra angolazione: quella delle SS.Riuscite a immaginare un tema più atroce per un libro? Io anche se mi concentro non riesco.
è una bella sfida, non è un libro adatto ai politically correct.
mi ha quindi intrigato fin da subito.(Riuscite a immaginare una categoria di persone più insipida dei politically correct?)
Ci sono dei momenti di pura nausea e dolore fisico durante la lettura.Ci si chiede perché farsi così male in queste giornate di primavera con tutto questo fiorire di gemme e fiori rosa e mio figlio che mi corre intorno dicendo cose adorabili e insomma, diciamocelo, ci si interroga sul serio sui propri lati oscuri, scegliendo un libro del genere.Io li ho. Come tutti.
Ma ci scavo dentro, e non li rifiuto in blocco.
Fiera di non essere una donna (stavo scrivendo mamma ma mi sono corretta) di quelle che vanno tanto di moda adesso.
Fiera non so nemmeno bene di cosa! E forse troppo poco fiera, per la maggior parte del tempo.
Martin Amis va letto (avete mai visto che faccia che ha?), e quello che è accaduto durante la seconda guerra mondiale non va mai scordato.
Anche perché il mondo di adesso non è che faccia meno nauseare.