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Lacrisi.

Da Tinynoemi
intorno c'è stanchezza, non è che io non la veda. perfino i miei cani sono più nervosi del solito. è tutto più faticoso, tutto più difficile. come camminare con le cicche di gomma da masticare attaccate alle scarpe. così è questo periodo qui.  però questa pesantezza ingessata dell'esistenza non necessariamente è nella vita concreta, lo è di più nelle speranze e nei progetti. è una stanchezza in prospettiva quella che aleggia nell'aria. come la crisi. che non dico che non ci sia. la nominano talmente spesso che ormai sembra quasi si parli di una persona. Lacrisi c'è, non sarà il mio conto in rosso a negarlo. Lacrisi è nella benzina che non mi fa più arrivare a destinazione con dieci euro ed è nei saldi che non sono più un'attrazione. ma il punto è che non ha solo la faccia dei portafogli vuoti delle persone, no. è nella paura che si è insinuata nei loro desideri, questa crisi qui. è nella testa delle persone terrorizzate mediaticamente dalla loro vita reale. strano a vederlo da fuori. persone che si sentono raccontare la propria vita dai media e se ne impressionano. l'angoscia dell'angoscia. non è la prima né l'ultima crisi questa, eppure è la prima grande crisi interconnessa che ci sia mai stata. in prima serata, abito lungo. è per questo che è più grande, perché siamo tutti più piccoli nella tentacolare rete in crisi del villaggio globale. prima non era così, prima le difficoltà erano nel cassetto dei risparmi e nei sacrifici silenziosi dei capofamiglia e delle loro donne con le palle. se c'era una crisi bisognava trovare dei rimedi. io me li ricordo i racconti di mia nonna dei momenti di difficoltà. e lei sì che le aveva le palle. e la creatività. ne aveva tantissima di creatività, mia nonna. me li ricordo io i suoi racconti delle crisi d'un tempo, quando il mondo era piccolo ed una tenda diventava il vestito buono per quattro figli. ma che eleganti che erano! io non dico che allora fosse meglio di ora. io non sono mai stata una nostalgica della retrospettiva. io dico solo che il coro di prefiche che esce dai media e epidemicamente diventa disposizione all'angoscia nel quotidiano non ci aiuta per niente. non ci agevola l'intraprendenza. tutto qui. ci rende pigri ed annoiati. tanto c'è la crisi. e ci nascondiamo in una delegittimazione rispetto alle nostre potenzialità. la crisi rende i più noiosi. ed invece, in quanto problema, una soluzione per definizione deve averla. e la avrà. ma non credo  che nell'immediato si identifichi con l'angosciarsi o lamentarsi finché non passi. sarebbe come farsi passare la febbre snocciolando il rosario. magari funziona, per carità, ma se sopravvivi al virus nel frattempo sarai morto di noia.


ci vuole coraggio a mantenere la calma adesso per non sentirsi un pallone perso.

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