La prima cosa che Robert Kyle Peacok ha fatto quando ha scoperto che sarebbe venuto in Italia a studiare è stato cercare una squadra di lacrosse. Originario di Greenville, città della Carolina del Nord, e iscritto al Methodist College, ha vinto una borsa di studio per trascorrere qualche mese a Vinovo, dove segue materie economiche. “Ho cercato su Facebook una società di lacrosse e così ho scoperto la pagina dei Taurus” racconta, “ho chiesto se potevo unirmi a loro per qualche tempo ed eccomi qui. Gli allenamenti sono iniziati la settimana che sono arrivato in Italia, quindi ho cominciato subito”. I torinesi non si sono lasciati sfuggire l’occasione di avere un giovane americano in formazione, accogliendolo di buon grado. Negli Stati Uniti Robert gioca in terza divisione nella squadra del college e può insegnare parecchio ai nuovi compagni, pionieri della disciplina a Torino e tra primi ad averla praticata in Italia: “nel mio paese il lacrosse è molto diffuso al nord, in stati come New York, New Jersey e Connecticut. Al sud meno, anche se Florida e North Carolina hanno un discreto movimento. Dove vivo io è cresciuto di recente, hanno avviato un programma all’università e anche l’high school ha una squadra, in cui ho giocato”. Avviato a questo sport dal papà-giocatore, dopo un passato nel basket e nel football, il ragazzo d’oltreoceano spiega perché questo gioco l’ha conquistato: “se possiedi una buona tecnica puoi diventare molto forte; per essere un buon giocatore di lacrosse non importa essere velocissimi o molto forti fisicamente, conta di più l’abilità con la stecca”.
I Torino Lacrosse hanno giocato domenica la prima partita amichevole della stagione, vincendo nettamente contro i Red Hawks Merate e conquistando la seconda edizione della Coppa Prealpina. Robert Peacok ha raccolto applausi con uno spettacolare passaggio dietro la schiena ma soprattutto ha esordito nella difesa torinese, reparto che ha già cominciato a seguire i suoi consigli. Ogni tanto la lingua rende difficile la comprensione, ma in Italia il lacrosse è anche improvvisazione e la passione e la voglia di imparare vanno oltre. “Frequento un corso di italiano anche se per adesso lo parlo poco” dice sorridendo il giovane americano, classe ‘95 come il numero che porta sulla maglia, “me la cavo meglio con lo spagnolo, che dalle mie parti è parlato da un bel po’ di gente”.
Robert rimarrà a Torino fino a dicembre, poi farà ritorno negli Stati Uniti e in primavera giocherà nel campionato locale. “Magari un giorno tornerò qui” conclude, “e ovviamente spero di giocare ancora con la maglia gialloblu dei Torino Lacrosse”.
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