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Lacrosse: Taurus-Red Hawks si gioca nella nebbia e (non) finisce 5-5

Creato il 31 gennaio 2016 da Sportduepuntozero

Il 3 gennaio 1940 si giocò a Edimburgo il derby calcistico tra Hibernian e Hearts. Un match passato alla storia non tanto per il pirotecnico 6-5 con cui si impose quest’ultima formazione, quanto per la fitta nebbia che avvolgeva lo stadio e che costrinse il giornalista Bob Kinsgley a inventarsi di sana pianta la radiocronaca, aiutato dagli spettatori posizionati nelle prime file che di tanto in tanto salivano fino alla sua postazione per suggerirgli qualche azione. Incaricato dalla BBC, Bob fu costretto dal caporedattore Leo Hunter a raccontare l’incontro senza mai far riferimento alle condizioni climatiche, perché parlare della nebbia avrebbe informato i tedeschi della possibilità di bombardare la città senza “essere visti”.

A differenza dell’episodio appena raccontato, la sfida giocata ieri sera tra Taurus Torino Lacrosse e Red Hawks Merate non passerà alla storia, ma così come accaduto per la stracittadina del 1940 tra Hibernian e Hearts, un ipotetico commentatore avrebbe dovuto davvero inventarsi la cronaca a causa della nebbia. Fittissima sui campi del CSI Certezza di corso Allamano, sede degli allenamenti e di questo primo impegno casalingo della squadra torinese nel campionato di Divisione Nazionale.

Non così fitta da impedire alle due compagini di scendere in campo di fronte a un piccolo pubblico, ma abbastanza densa da indurre l’arbitro a interrompere il match a dieci minuti dal termine dell’ultima frazione, sul punteggio di 5-5. Nei prossimi giorni si deciderà se ripetere la partita, se giocare soltanto lo spezzone conclusivo in un’altra occasione o se archiviare la pratica con un pareggio e assegnare un punto in classifica a entrambe le formazioni.

Come già capitato spesso nei precedenti testa a testa tra Taurus e Red Hawks, in campo si è visto parecchio equilibrio e agonismo, contrasti anche duri ma sempre corretti. Molta sportività tra compagni e avversari, pochissime (timide) proteste nei confronti dell’arbitro; un ambiente sereno, rallegrato da qualche risata per una palla scomparsa nella nebbia o per un gol “invisibile”. Per dirla con le parole di uno dei giocatori in campo, pronunciate dopo una rete della propria squadra: “ragazzi, non ho visto un c…, però bravi!”.


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