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Ladri di farmaci - menarini e squib italia gonfiavano il prezzo ---e io pago !
Creato il 01 marzo 2012 da BiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiFIRENZE : POGGIOLINI HA DEGNI EREDI Truffa ai danni del Servizio sanitario nazionaledell'ammontare di oltre un milardo di euro. L'ha scoperta la Procura di Firenze. Nel mirino sono finiti la multinazionale delfarmaco Bristol Myers Squibb Italia e il più importante gruppo farmaceutico italiano, il Gruppo Menarini. Entrambi sono accusati di aver "gonfiato" i prezzi di vendita dei farmaci commercializzati, ottenendo poi un indebito rimborso dal Servizio sanitario nazionale. In particolare, secondo i magistrati i due gruppi industriali avrebbero fatto inserire nel Prontuario farmaceutico nazionale farmaci commercializzati sia da Menarini che da Bristol Myers Squibb a prezzi notevolmente gonfiati rispetto al costo effettivamente sostenuto. Si tratta di farmaci impiegati nella cura di malattie cardiache e per i quali è previsto il rimborso dal Ssn.
Come si gonfiano i prezzi dei farmaci? Duilio Poggiolini, l'ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale all'epoca in cui era ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, lo spiegò nel 1993, quando rimase coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite. I magistrati che indagano sul gruppo Menarini hanno acquisito agli atti le sue «spiegazioni» avvenute in due interrogatori diversi: il primo è del 19/10/1993. «Premetto che le industrie farmaceutiche operano in un ambiente in cui godono di profitti e privilegi», spiegò Poggiolini, «Il prezzo dei farmaci si determina sulla base di varie voci e alcune di queste voci soffrono di una mancanza di controllo più penetrante... Le materie prime, per la loro quasi totalità, vengono importate dall'estero. Ritengo che in molti casi il costo di dette materie prime sia riportato nelle relative fatture in modo gonfiato rispetto al reale. Dico questo sulla base della mia esperienza professionale pluriennale...». Poggiolini precisò: «Del costo delle materie prime, unitamente ad altri parametri, se ne tiene conto per la determinazione del prezzo dei farmaci... è evidente che ad una maggiorazione del costo delle materie prime corrisponde proporzionalmente un aumento del prezzo del relativo farmaco».
Nel secondo interrogatorio, del 21/10/1993, Poggiolini rivelò di più. «Sono in grado di riferire che in molti casi dette fatture sono gonfiate nell'indicazione dei prezzi in esse riportati e relativi all'acquisto dei farmaci e delle materie prime, e ciò al fine di consentire alle ditte acquirenti un'esportazione di capitali all'estero». E spiegò: «Se un determinato quantitativo di materia prima o un farmaco costa 10 lire, nella relativa fattura viene invece riportato un prezzo superiore, ad esempio 50 lire, in modo tale da consentire l'esportazione all'estero della differenza, nella disponibilità della ditta acquirente». «Si tratta - continuò Poggiolini - di un vero e proprio sistema diffuso di sovraffatturazione, che è reso possibile dal rilascio in grande quantità, da parte delle case farmaceutiche estere a ditte operanti in Italia, di licenze per la produzione in Italia di farmaci esteri. Ed è per questo che vi sono forti pressioni da parte delle case farmaceutiche operanti in Italia per ottenere licenze per la produzione in Italia di farmaci esteri».
uffa ai danni del Servizio sanitario nazionaledell'ammontare di oltre un milardo di euro. L'ha scoperta la Procura di Firenze. Nel mirino sono finiti la multinazionale delfarmaco Bristol Myers Squibb Italia e il più importante gruppo farmaceutico italiano, il Gruppo Menarini. Entrambi sono accusati di aver "gonfiato" i prezzi di vendita dei farmaci commercializzati, ottenendo poi un indebito rimborso dal Servizio sanitario nazionale. In particolare, secondo i magistrati i due gruppi industriali avrebbero fatto inserire nel Prontuario farmaceutico nazionale farmaci commercializzati sia da Menarini che da Bristol Myers Squibb a prezzi notevolmente gonfiati rispetto al costo effettivamente sostenuto. Si tratta di farmaci impiegati nella cura di malattie cardiache e per i quali è previsto il rimborso dal Ssn. I magistrati hanno disposto una perquisizione negli uffici della Bristol Myers Squibb Italia. I dirigenti del gruppo Menarini erano già stati, nei mesi scorsi, al centro di una inchiesta che aveva portato al sequestro di beni per un miliardo e 200 milioni di euro. Contro il sequestro, uno dei più ingenti mai avvenuti, era stato presentato ricorso al tribunale del Riesame, che l'aveva respinto. Nei giorni scorsi la Cassazione ha annullato il provvedimento con cui il Riesame di Firenze non ha accolto il ricorso: il caso è, quindi, ancora aperto. La maxitruffa delle star Come si gonfiano i prezzi dei farmaci? Duilio Poggiolini, l'ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale all'epoca in cui era ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, lo spiegò nel 1993, quando rimase coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite. I magistrati che indagano sul gruppo Menarini hanno acquisito agli atti le sue «spiegazioni» avvenute in due interrogatori diversi: il primo è del 19/10/1993. «Premetto che le industrie farmaceutiche operano in un ambiente in cui godono di profitti e privilegi», spiegò Poggiolini, «Il prezzo dei farmaci si determina sulla base di varie voci e alcune di queste voci soffrono di una mancanza di controllo più penetrante... Le materie prime, per la loro quasi totalità, vengono importate dall'estero. Ritengo che in molti casi il costo di dette materie prime sia riportato nelle relative fatture in modo gonfiato rispetto al reale. Dico questo sulla base della mia esperienza professionale pluriennale...». Poggiolini precisò: «Del costo delle materie prime, unitamente ad altri parametri, se ne tiene conto per la determinazione del prezzo dei farmaci... è evidente che ad una maggiorazione del costo delle materie prime corrisponde proporzionalmente un aumento del prezzo del relativo farmaco». Aiazzone fallisce tra le truffe Nel secondo interrogatorio, del 21/10/1993, Poggiolini rivelò di più. «Sono in grado di riferire che in molti casi dette fatture sono gonfiate nell'indicazione dei prezzi in esse riportati e relativi all'acquisto dei farmaci e delle materie prime, e ciò al fine di consentire alle ditte acquirenti un'esportazione di capitali all'estero». E spiegò: «Se un determinato quantitativo di materia prima o un farmaco costa 10 lire, nella relativa fattura viene invece riportato un prezzo superiore, ad esempio 50 lire, in modo tale da consentire l'esportazione all'estero della differenza, nella disponibilità della ditta acquirente». «Si tratta - continuò Poggiolini - di un vero e proprio sistema diffuso di sovraffatturazione, che è reso possibile dal rilascio in grande quantità, da parte delle case farmaceutiche estere a ditte operanti in Italia, di licenze per la produzione in Italia di farmaci esteri. Ed è per questo che vi sono forti pressioni da parte delle case farmaceutiche operanti in Italia per ottenere licenze per la produzione in Italia di farmaci esteri».
http://www.unbagagliodinotizie.com/2012/03/farmaci-allarme-rifornimenti-la-sanita.html
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