Ladri di rame nel cimitero di Soresina. Smontata la cappella dei Triboldi

Rumori nella notte, provengono dal cimitero. Qualcuno dev’essere entrato: i furti nei cimiteri, ormai quasi tutti incustoditi, sono purtroppo frequenti. Il cimitero del Comune di Soresina non sorge però lontano dal centro abitato. La nottata non gelida, in questo inizio di primavera, forse incoraggia i ladri di rame ma anche chi li ha potuti sentire e avvertire i carabinieri. Sono le due e mezza circa del mattino: i militari di Soresina, assieme a una pattuglia di Cremona, sono accorsi in tempo. Prima l’Arma ha circondato la zona per presidiare i punti di fuga. Il camposanto infatti è abbastanza grande e dà sui campi. Due carabinieri poi entrano e scoprono che ignoti hanno preso di mira la cappella dei Triboldi, smontando la copertura in rame. È stato l’arrivo dei militari a evitare che il rame fosse portato via. Se nessuno avesse udito nulla e i carabinieri non fossero intervenuti, ora toccherebbe raccontare di un furto di rame come anche di una devastazione del cimitero, poiché varie altre cappelle di stile nobiliare sono ricoperte dalla stessa lega metallica. I ladri però hanno fatto in tempo a eclissarsi.
I Triboldi sono ben noti per il commercio internazionale di paraffina, dal quale hanno avuto una sorta di esclusiva ai tempi del capostipite Pietro Triboldi, cui oggi è dedicata una via. Possiedono depositi nei porti dei cinque continenti e sono uno dei primi gruppi imprenditoriali ad esser diventati globali. La grande ricchezza della famiglia ha consentito di effettuare consistenti donazioni alla chiesa soresinese e non solo. L’attività partì infatti nell’Ottocento con la produzione di candele di cera per la chiesa.
Secondo Triboldi, in particolare, è noto anche come editore del quotidiano on line http://www.inviatoquotidiano.it, di marca prettamente cattolica, montian-saliniana, costruito con giornalisti provenienti dall’ufficio comunicazione della Provincia oltre che da ex di Cronaca e altri ancora.

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