ROMA – Ascoltare musica durante un allenamento migliora la prestazione sportiva. A sostenerlo sono numerosi studi che da alcuni anni a questa parte stanno analizzando il possibile effetto “dopante” della musica durante un allenamento sportivo che aumenterebbe il rendimento sportivo.
Ne è convinto anche il dottor Costas Karageorghis della Brunel University, che ha compiuto molti studi e scritto diversi libri sull’argomento. Secondo Karageorghis, si legge su “il Giornale”, “ascoltare la giusta playlist durante una corsa può portare a un incremento della propria performance addirittura del 15%”.
Basti pensare che già nel 2007, alla vigilia della maratona di New York, la Federazione americana di atletica bandì l’uso di auricolari e riproduttori di musica portatile nelle competizioni ufficiali. E il motivo non fu solo per questioni di sicurezza (il concorrente avrebbe potuto non udire le segnalazioni acustiche dello staff), ma anche per non concedere “un vantaggio agonistico” a coloro che correvano ascoltando musica.
Ma se nelle gare ufficiali la musica è bandita, non vuol dire che per una “corsetta amatoriale” non si possa usufruire della musica per migliorare le prestazioni. Certo, non tutte le canzoni vanno bene. Secondo “il Giornale” è tutta una questione di battiti cardiaci: “Trovare il brano giusto, il cui battito si accordi con il tempo dell’esercizio, è la chiave perfetta per battere il vicino di pianerottolo. Perché con la giusta selezione musicale, adatta al vostro stato fisico o al tipo di allenamento che avete in programma, vi troverete a correre con un movimento regolare che ridurrà l’ossigeno richiesto, abbassando la soglia di percezione dello sforzo, dandovi così la sensazione di averne ancora nelle gambe.”
Trovare insomma il vostro giusto battito cardiaco di allenamento e, in base a quello, andare poi alla ricerca delle canzoni. Come fare? Spiega “il Giornale”: “Da un punto di vista scientifico, l’ideale sarebbe seguire il ritmo della frequenza cardiaca compresa tra i 120 e i 150 bpm, quello, di solito, che si ha durante un lento. Oppure, se non avete un cardiofrequenzimetro, basatevi sui passi al minuto tenendo presente che da una ricerca effettuata dal famoso allenatore Jack Daniels (il Tennessee Whiskey non c’entra nulla), la maggioranza dei corridori ha un ritmo di corsa media che è di 180 ppm (passi al minuto). Se avete dubbi, fate un test calcolando il numero di appoggi prodotto con lo stesso piede in un minuto di corsa. Per ottenere i passi corrispondenti non dovrete fare altro che moltiplicare per due. Con la cifra ottenuta potrete andare alla ricerca dei brani giusti. Quindi, se i vostri passi al minuto sono realmente 180 la playlist conterrà canzoni che avranno un tempo di 170/190 oppure di 85/95 bpm (battiti per minuto). Nel primo caso dovrete fare un passo per ogni battito mentre nel secondo dovrete calcolarlo per falcata (una falcata = 2 passi).”
Qualche esempio? La famosa cantante pop Britney Spears ci aiuta molto durante l’allenamento: la canzone Toxic produce 144 bpm, mentre Scream & Shout 130 bpm. Anche le canzoni dei Black Eyed Peas sono perfette per l’allenamento: la famosa Boom Boom Pow, per esempio, produce 131 bpm. Il Gangnam Style arriva a 132 bpm, Beat It di Michael Jackson 140 bpm, Edge of Glory di Lady Gaga ne produce 128.