Quella del Lago di Garda è una storia che mi ha sempre incuriosita: un solo specchio d'acqua e tre regioni diverse, confini liquidi, gocce che significano dialetti, tradizioni e province diverse. Il Garda non è molto lontano da dove abitiamo e così spesso ci andiamo, soprattutto in estate quando diventa un vero e proprio mare, preso d'assalto da turisti del Nord Europa che lo scelgono per le loro vacanze.
Quest'anno però per la prima volta ci sono stata nel cuore dell'inverno, poco prima di Natale. Proprio come accade per il mare non tutti amano il lago d'inverno: spesso è grigio e freddo e un vento gelido tende a spirare forte e a congelarti le parole prima ancora che escano. Insomma io sono tra quelle che preferiscono il lago d'estate ma lo scorso dicembre avevo un'ottima ragione per andare al lago: Babbo Natale.
Già perché per qualche strana ragione il vecchio signore barbuto e un po' in sovrappeso ha scelto proprio il Lago di Garda per affittare casa. E che casa! Si tratta di un vero e proprio castello a Riva del Garda, sulla sponda trentina del lago, che ogni anno diventa il regno del Natale per tutto dicembre.
Noi, con un bambino che aveva appena scoperto il significato della parola "Natale" ed era deciso a eleggere Babbo Natale come suo supereroe personale, con tanto di poteri magici, impossibilitati ad andare tra i paesaggi innevati della Finlandia non potevamo proprio lasciarci sfuggire questo pezzo di Polo Nord in Trentino e così siamo partiti in direzione "Casa di Babbo Natale a Riva del Garda".
Il lago in verità ci ha stupiti: il aspettavamo il gelo grigio dell'inverno e invece abbiamo trovato il sole ed una temperatura che invitava a stare all'aperto, magari per godersi una bella passeggiata. Il nostro bimbo però è stato implacabile: niente pranzo in un ristorante in riva al lago, bisognava entrare subito nel castello a cercare Babbo Natale e noi, obbedienti sudditi, così abbiamo fatto, varcando il portone che permetteva l'accesso nella sua dimora.
Noi adulti in verità non sapevamo bene cosa aspettarci. Si sa che la magia del Natale è strettamente legata all'infanzia e quando si inizia a dubitare di come possa Babbo Natale portare tutti i doni in una sola notte o entrare da camini che non esistono tutto perde i suoi colori. Invece la casa di Riva è riuscita a stupirci: gli ambienti sono ampi e molto curati, dall'ufficio postale, dove si possono scrivere letterine con tanto di timbri veri, all'enorme lettone di Babbo Natale, dove i bimbi possono ascoltare storie narrate proprio dal signore barbuto. Tutto il castello si anima grazie ai volontari, che vestiti da elfi organizzano laboratori, preparano merende, leggono favole, costruiscono decorazioni di Natale e fanno divertire i bambini, tutto e dico tutto, è curato nei dettagli e fa venir voglia di tornare piccoli, almeno per un po'.
Inutile dire che il nostro piccolo elfo è tornato a casa canticchiando "Jingle Bells", ancora più rafforzato nella sua convinzione che Babbo Natale è in realtà un eroe dotato di incredibili superpoteri, capace di affrontare ogni sfida e ovviamente di portare regali bellissimi. E ancora adesso che il Natale è ormai passato il piccoletto di casa sostiene che "Babbo Natale verrà a trovarci presto!". Io ho provato a fargli capire che il vecchio vestito di rosso se ne starà rintanato al Polo Nord almeno fino al prossimo dicembre, ma inizio a temere che se andiamo avanti così per l'estate toccherà organizzare un viaggio in Finlandia...