2 ottobre, nasce Groucho Marx
Carbonaro sta male
per l’ora di musica c’è la supplente
una vecchia megera
tutta la scuola la conosce
e la teme
nonostante la materia che insegna
è il paradigma della professoressa stronza
l’abito l’acconciatura la voce
entra
ci mette seduti
in silenzio
le riesce ciò che altri ritengono impossibile da anni
non da spiegazioni
dice:
seduti e in silenzio
siamo seduti
siamo in silenzio
lei guarda tutti e nessuno
poi raccoglie dei fogli da una cartella sulla pedana della cattedra
se li sistema davanti
solo rumore di carta spiegata e paura
e inizia
inizia la magia
è privata è mia
solo mia
legge quei fogli
sono spartiti di chissà quale sonata sinfonia concerto
segni incomprensibili finiti nella ragnatela del pentagramma
disposti in modo tale che solo a lei non sfugga il senso
il volto cambia
si distende
mi regala un po’ della sua emozione
l’orchestra le sta suonando nella testa
ne esce qualche nota dagli occhi umidi
è in estasi
ora la amo e la invidio
solo per qualche istante
prima che finisca il suo numero
eseguito per me
lasciandomi un turbamento
e una voglia di baffi dipinti