25 ottobre, nasce Pablo Picasso
sul sedile posteriore di una opel gialla all’alba
mi reco verso un’altra vita
in una caserma fascista in un paese fascista dell’agro pontino
intruppato con altri bozzoli
che lasceranno in giornata chili di capelli multicolore sul pavimento del barbiere
falciati da una tosatrice a mano
a scoprire nuche
le uniche cose che vedremo per una buona settimana
in fila indiana lungo un muro
in piedi diciotto ore al giorno
immobili
con l’unica variante di attenti o riposo
inizia la catarsi
o come vuoi chiamarla
è ora di conoscere il nemico
conoscerlo per distruggerlo
il nemico è la vita precedente
la prendo la seziono la rimonto
a formare un incidente cubista
dal quale emergono particolari dei diciannove anni precedenti
accostati più o meno casualmente ad altri
a raccontare storie nuove
improbabili caotiche affascinanti
col sangue che si ribella dentro vene ed arterie
all’alba di un’alba