Lamborghini Huracan: qualità Audi e genio Italiano
La Lamborghini Huracan è vicina al lancio e inizia a sentire il fiato sul collo di chi si chiede se sarà all’altezza della Gallardo, che va a sostituire, e se sarà in grado di rispettare i nuovi canoni della casa di Sant’Agata Bolognese, introdotti con l’Aventador, e ancora se potrà competere con la sua più acerrima nemica, la Ferrari 458 Italia, con ormai qualche stagione alle spalle ma pur sempre sulla vetta delle auto più emozionanti di sempre.
Il futuro non lo possiamo predire, per ora, ma comunque possiamo provare ad analizzare un po’ cos’è che ha da offrire il nuovo Toro a quattroruote. Le novità tecniche sono molte e si dividono tra aggiornamenti “necessari” rispetto alla Gallardo e soluzioni all’avanguardia per cercare una marcia in più rispetto alle sue concorrenti.
Innanzitutto c’è da dire che la Lamborghini ha radicalmente cambiato le sue priorità. Già con l’Aventador era chiaro, ma questa Huracan dimostra la volontà di seguire una nuova linea più matura in cui le auto non sono più soltanto dei tori scatenati e indomabili, ma strumenti per sentirsi speciali, giorno dopo giorno.
Esatto, giorno dopo giorno: la McLaren 12C ha stabilito un nuovo standard in cui le supercar non sono più il giocattolo della domenica, ma soprattutto delle auto. L’obiettivo è quello di offrire un mezzo sfruttabile e godibile anche nel “casa-lavoro” ma che offre l’opportunità di divertirsi in qualsiasi momento si presenti l’occasione. Per questo motivo la Huracan diventa più rifinita e pregiata negli interni, rispetto ai modelli che l’hanno preceduta. Il sistema di infotainment è più evoluto, i dettagli estetici sono più ricchi e curati e l’aria non è quella che respira in alcune auto da pista, adattate alla strada.
Su tutt’altra linea sono i freni carboceramici che ora offrono un feeling migliore, mentre le sospensioni con ammortizzatori magnetoreologici garantiscono la possibilità di cambiare personalità all’auto, consentendo impostazioni più votate al confort.
Solo automatico il cambio, e che automatico! L’era degli elettroattuati è finita, l’e-Gear va in pensione e lascia il posto ad un vero doppia frizione a 7 marce, mentre la trasmissione resta integrale ed è stata tarata ad hoc per offrire il massimo della trazione ai 1422 kg della Huracan.
La chicca vera di quest’auto, però, è il telaio: a differenza di molte auto che adottano una cellula di sicurezza in carbonio con telaietti in alluminio per la meccanica, la Huracan affianca il leggero metallo alla fibra di carbonio a seconda dei bisogni. Il telaio, infatti, è prevalentemente in alluminio, ma il tunnel centrale che corre lungo l’auto e i montanti del tetto sono in carbonio in modo da ottenere un’enorme rigidità senza i problemi e i costi legati alla progettazione di un’intera struttura in carbonio.
Questo uso intelligente della fibra di carbonio, probabilmente, avrà presto una ricaduta sulle auto “normali” visto che il peso è diventato un problema prioritario per ogni auto, ma che l’uso profuso del composito porta a costi folli e a tempi di produzione insostenibili per la produzione di massa.