Di bambole ne sono state create davvero tante: Barbie, Bratz, Winx, Tania, Jenny ecce cc.. Molte di queste hanno sempre rappresentato una bellezza quasi irreale: lunghe gambe affusolate, vitino da vespa, occhi felini, teste sproporzionate, fisici quasi scheletrici, labbra carnose, seni prominenti.
L’artista e designer Nickolay Lamm ha così deciso di proporre una propria bambola, la Lammily Doll, che dovrebbe rappresentare una ragazza “normale”di 19 anni, con le forme rotonde, il viso leggermente paffutello, capelli castani e un’altezza “umana”( Lammily è più bassa rispetto alla Barbie).
La bambola porta come corredo una serie di adesivi e accessori per simulare acne, smagliature, cicatrici, pensati per renderla ancora più verosimile. L’obiettivo dovrebbe essere quello di trasmettere ai\alle bambin* il rispetto del proprio corpo, allontanando i cliché della bellezza di “plastica”.
La bambola da molti è stata definita innovativa ,come quella che tutti finalmente aspettavamo.
Ma è davvero così?
Ho chiesto ai voi lettori, sulla nostra pagina facebook, la vostra opinione a riguardo ed è nata un’interessante discussione – che trovate qui- che ha messo in risalto tanti dubbi che in parte condivido.
C’è stata una netta divisione in tre macro-categorie:
- “Era ora”, “E’ bellissima”
- “E’ bellissima ma quale bambina sceglierebbe mai una Lammily Doll essendo abituata a vedere determinati standard di bellezza in tv ecce cc?”
- “E’ orribile!“, “Perché dover far giocare i\le bambin* con una bambola piena di difetti?“, “Fa schifo, le bambine non si identificano con le bambole, io non l’ho mai fatto da piccola“
Che la bambola, a parole, riscuotesse un enorme successo era fuor di dubbio. Lammily rappresenta finalmente un’alternativa al corpo perfettamente irraggiungibile di Barbie. I genitori sembrano esserne innamorati, e dalla discussione letta, a quanto pare molte bambine riceveranno Lammilly (sarà vero?) per Natale. Anche i\le bambin* risultano essere entusiast* . E’ stato lo stesso Lamm a chiedere il parere di un gruppo di student* di seconda elementare della St. Edumnd’s Academy di Pittsburg. I\le bambin* apprezzano l’immagine fedele alla realtà: la vita non troppo stretta, braccia e gambe non scheletriche, i capelli soffici e il volto senza trucco.
“E se Lammily fosse reale, che lavoro farebbe?” Le risposte delle allieve alla domanda dell’intervistatrice spiegano, più di ogni altra cosa, quanto conta l’aspetto nella società: “Lammily potrebbe essere un’insegnate o una ginnasta“; mentre l’altra, più magra e attraente, viene vista come una stilista, una make-up artist, un’insegnante di nuoto. E c’è anche chi risponde con un sospiro “Lei può fare qualsiasi lavoro”. Ma se viene chiesto: “Quale delle due barbie è più simile a te?”, le bambine non hanno dubbi: Lammily.
Condivido inoltre i dubbi espressi dalla seconda macrocategoria:
Una bambola realistica e vera, ma chi la comprerebbe? I\le bambin* sono abituat* a vedere determinati stereotipi in tv e a dover inconsapevolmente rispondere a determinati standard. Una bambola come Lammily potrebbe non destare interesse da parte delle nuove generazioni. La Barbie, per quanto possa essere discutibile, rappresenta da anni un ideale di bellezza. Un\Una bambin* sarà attratt* da ciò che vede di più (fisico irreale di tutte le bambole e pubblicità )e da ciò che fa più tendenza. Pensiamo a tutti i cartoni animati, serie televisive e fumetti. Purtroppo non si può far passare un messaggio solo attraverso l’utilizzo di una bambola, considerando il contesto nel quale viviamo. Ed è qui che entra in gioco l’educazione che solo i genitori (o chi per loro) possono dare insegnando che determinati stereotipi legati al corpo e all’aspetto fisico non rappresentano la realtà o degli ideali da seguire.
A me Lammily piace tanto, apprezzo l’idea di una bambola con delle caratteristiche fisiche che non rispecchiano gli standard attualmente imposti. E ben vengano anche gli adesivi per personalizzarla (davvero non riesco a spiegare la “paura” che esprime la terza categoria nei riguardi di cicatrici e acne) . Quando da piccola giocavo con le mie bambole, accanto avevo sempre il mio fedele pennarello, utilizzato per ricreare sul loro corpo quello che la fantasia del momento mi suggeriva. Quindi perché non dare la possibilità di personalizzare la propria bambola anche con quelli che vengono definiti dei “difetti”?
Però, per quante caratteristiche positive ci possano essere, ci sono delle cose riguardanti il modo di proporre la bambola che mi lasciano un po’ perplessa:
La bambola nasce come un modello che dovrebbe rappresentare la normalità e la realtà. Ma quale normalità? In base a cosa si può dire che questa bambola rappresenti la realtà? Cos’è normale e cosa non lo è?
Esiste un metro di misura dell’essere normale?
Credo che l’idea sia buona ma nel proporre la bambola si sia abusato dei termini “normale” e “reale“. Perché identificare come una persona normale quella che ha i capelli castani, il viso paffuto e le forme rotonde? E’ giusto andare a creare questo “mito della normalità” intorno a delle persone con queste specifiche caratteristiche? E se io fossi bionda e alta un metro e 80 ? e se la costituzione e il metabolismo del mio corpo mi volessero come una “normalissima” taglia 40? Verrei considerata sbagliata? Non normale?
Si combatte contro gli standard andando ad imporne di nuovi?
Lammily rappresenta la fisicità di una determinata categoria di persone, non della totalità. Sicuramente la categoria in questione non è mai stata utilizzata come standard, ed è giusto che venga presa in considerazione. Ma è giusto attaccarle addosso l’etichetta di categoria “normale”, “vera”, “reale”?
Lammily è un passo avanti enorme, la prima bambola con delle caratteristiche fisiche non stereotipate, ma manca purtroppo di varietà. Prendiamo in considerazione la tanto odiata e criticata Barbie: tralasciando per un momento l’aspetto fisico, è sempre stata proposta con una miriade di caratteristiche fisiche: capelli biondi, castani, rossi e neri; occhi verdi, marroni e azzurri; diversi colori della pelle.
Alla fine stiamo parlando di un giocattolo e probabilmente stiamo riponendo in esso tante aspettative. Ma Lammily si è fatta inconsapevolmente portatrice della battaglia contro gli stereotipi. O almeno è quello che il suo creatore vuole.
Lo sta facendo nel modo giusto?
Personalmente, se l’alternativa sarà solo un’altra bambola che propone altre caratteristiche fisiche imponendole come quelle “normali”, credo proprio di no. Da sempre si aspettava l’alternativa “reale” della Barbie, ma riuscirà Lammilly a rimanere all’interno del mercato nella sua unica versione rappresentando quello che “finalmente tutti aspettavamo”? Non sarebbe meglio fare pubblicità a Lammily eliminando quei “normale” e “reali” che decisamente storpiano e che probabilmente la faranno diventare come l’ennesimo tentativo fallito di spodestare la Barbie (o chi per lei)?
Il creatore di Lammily in realtà ci sta proponendo una bambola che vuole essere l’antitesi di Barbie: Barbie è alta? Lammily allora sarà bassa; Barbie è magrissima e con il vitino a vespa? Lammily sarà paffutella ecc ecc..e tutte queste caratteristiche delle quali sarà composta la faranno diventare la bambola “normale”.
Il rincorrere questa idea della normalità purtroppo ha fatto perdere di vista un fattore fondamentale a Nickolay Lamm: quando si parla di corpi normali, bisogna parlare di corpi vari, perché le persone sono “vere”, “reali” e “normali” quando sono varie.
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