(dalla pagina facebook di Joe Lansdale)
Sul problema delle armi ho scritto un pezzo, ieri, ricevendo parecchie risposte. La maggior parte di quelli del gruppo pro-armi non rispondeva a quanto avevo effettivamente scritto, ma a quello che pretendevano avessi scritto. Mi hanno messo in bocca parole che non avevo detto, allora mi spiego meglio, anche se sarò un po’ lungo. Non sto chiedendo di togliere le armi alla gente. Ho un paio di fucili, penso che siano tutto quello che mi serve per proteggermi, se mai ne avessi bisogno. Devo dire che non sono paranoico e non mi aspetto che il mondo crolli da un momento all’altro, lasciandomi a combattere contro un’orda di persone che vuole fregarmi i miei piselli in scatola. Potrebbe succedere, e sarebbe una grande storia, ma le probabilità non sono alte.
Quello che penso è che ci dovrebbero essere dei controlli. Quelli che mi dicono che non c’è via d’uscita dimenticano che sono del Texas e conosco un sacco di compratori e di venditori d’armi, e so che non è così. Ma manteniamoci sul generale. Ci dovrebbero essere controlli più approfonditi sulle persone che vogliono acquistare armi, e se hanno precedenti penali o problemi mentali non dovrebbero essere ammesse all’acquisto di armi. Questi controlli dovrebbero durare quanto devono, entro limiti ragionevoli.
Se dipendesse da me, butterei le mie armi e quelle degli altri nell’oceano, anche se mi piacciono i miei fucili. Non dipende da me, ma credo che quello che davvero dovremmo fare è eliminare il possesso privato di armi di tipo militare, le abnormi scorte di munizioni, o la possibilità di immagazzinare mucchi di armi. Sarebbe stato sufficiente a evitare il massacro dell’altro giorno? Probabilmente no. Le armi sono legali, ma la questione è questa: abbiamo uno strano modo di concepirle. Penso che la cosa più importante tra quelle che potremmo fare è cominciare a metterle al loro posto. La passione per le armi è diventata quasi sessuale. Penso che la gente si senta meno forte, e più paranoica, e anche la gente che non è fanatica delle armi è spaventata dal fatto che gli altri le posseggano. Quindi ci sono più armi, e più armi ancora. Non sembra che questo ci faccia stare più sicuri. Pensiamo soltanto di averne più bisogno.
Nei paesi dove ci sono leggi più restrittive, c’è meno violenza con le armi. Non che sia azzerata, ma certamente è più rara e minore. Ma non si può guardare a questi paesi e dire che non funziona. Anche in alcuni paesi che hanno armi non si uccide tanto quanto da noi. E non si tratta della gente. E’ l’atteggiamento. La nostra chance è una visione più sana delle armi. Vediamole come degli strumenti, come una volta facevamo. Non abbiamo bisogno di quello di cui non abbiamo bisogno. Proteggerci non richiede una potenza di fuoco tale da uccidere i vicini mentre lo facciamo. Abbiamo bisogno di comprendere che ci serve una specie di ripensamento, come abbiamo fatto col fumo. Quando ero giovane tutti fumavano. Io no, grazie al cielo, ma tanta gente lo faceva. Il fumo era nell’aria in tutti gli edifici pubblici, caffè, ristoranti, anche quando si sapeva che faceva male. Non abbiamo eliminato il loro diritto a comprare e usare le sigarette, ma abbiamo reso più difficile ai ragazzi procurarsele, le abbiamo rese costose al punto da prenderle solo se veramente si desiderano. E, cosa più importante, abbiamo promosso campagne che hanno fatto cambiare idea a un sacco di persone sulle sigarette, mostrando che sono dannose. Fatelo se volete, ma ci sono rischi, e siccome il rischio non riguarda solo voi, e ci tocca sorbircelo, state violando i miei diritti mentre vi fate gli affari vostri.
Dobbiamo cambiare il modo con cui la gente vede le armi. Tragedie come questa un po’ lo fanno. Non significa che dobbiamo precipitarci a togliere le armi a tutti, ma i produttori dovrebbero avere un limite al tipo di armi che possono fare per l’uso comune. Quello militare è un’altra cosa. La polizia è un’altra cosa. Ma se meno armi di questo tipo sono prodotte e ammesse al pubblico, e, ancora, non mi riferisco a tutte le armi ma a quelle realmente mortali, non quelle che servono per cacciare o per il tiro a segno, ne fermeremmo una parte. Ma ancora più importante è cambiare il modo di vedere della gente. Non so se si possa farlo. Abbiamo detto che è stato fatto con le sigarette. Non penso che dovrebbe essere illegale possedere un’arma, ma questo atteggiamento e alcune restrizioni mi farebbero sentire più libero. Le armi, al livello in cui sono, non mi fanno sentire più sicuro o più libero. Mi fanno sentire parte di un campo di battaglia.