TECNICA (Genova). Al fischio finale del derby genovese, la prima cosa che viene da sperare è una. Se sugli spalti erano presenti, come è da presumere, bambini che giocano a pallone, essi debbono resettare quanto visto nei 90 minuti. La stracittadina era tanto attesa quanto poi si è rivelata brutta, priva di calcio vero, intrisa di nervosismo e giocate pasticciate. E a rendere tutto più triste ci si sono aggiunti i tafferugli dentro e fuori lo stadio tra le due opposte fazioni. Ma tant’è, tra le due legioni, è quella rossoblu a uscire con le ossa rotte: la lotta salvezza adesso si complica per il Grifone, anche alla luce di un Siena vittorioso a Pescara e che tra i team dei bassifondi ora pare quello più in palla. Nove ammoniti e un espulso: non è una domenica all’insegna del “volemose bene” a Marassi.
La gara è un continuo di falli già nelle prime battute: Ballardini sa che deve vincere e parte col duo Immobile-Borriello davanti. Su un fallaccio il doriano Krisiticic è costretto a lasciare il campo dopo 15’. Alla mezzora, nel peggior momento del Grifone, su punizione Eder trafigge la porta avversaria ed è tripudio per i blucerchiati. La pressione in casa Genoa cresce, ma all’intervallo si va sullo 0-1. Nella ripresa Ballardini mette anche Vargas, che ci prova un paio di volte senza creare grattacapi a Romero. Dopo 20’ via un impalpabile Immobile e dentro Floro Flores, di certo più frizzante. Nonostante questo la Samp spezza sempre le trame rossoblu. Ci vuole un erroraccio del portiere argentino per regalare, a 10 minuti dalla fine, a Matuzalem la insperata rete del pari. Gli uomini di Ballardini ci provano fino alla fine, ma le energie non ci sono più e si va sotto la doccia sull’1-1. La Samp si gode la sua primavera turistica. Per il Genoa, invece, il prossimo mese sarà di fuoco: ad oggi il Grifone sarebbe in B.