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‘Larghe intese’ tedesche… all’italiana?

Creato il 13 novembre 2013 da Libera E Forte @liberaeforte

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Due notizie su cui riflettere vengono da Berlino, entrambe legate alle “larghe intese alla tedesca”, ovvero le trattative Cdu-Spd per la formazione del nuovo governo post-elezioni. La prima riguarda l’introduzione del referendum popolare in materia di Europa e può costituire una spada di Damocle per l’Unione (e un assist agli euroscettici tedeschi, già impegnati con i ricorsi alla Corte federale in tema di Bce).

La seconda è l’anticipazione della Sueddeutsche Zeitung sulla “pagella” che oggi i cosiddetti “saggi dell’economia” consegneranno alla cancelliera Merkel sui contenuti del programma della costituenda coalizione tra cristianodemocratici, cristiano sociali bavaresi, e socialdemocratici. Una “pagella più che negativa”, a partire dal giudizio complessivo, “per un’economia in retromarcia”. Nulla sta bene ai super-esperti, non il salario orario minimo, non le misure di welfare, non le integrazioni per i milioni di retribuzioni ‘insufficienti’, eccetera. Il buon andamento dell’economia tedesca rispetto agli altri Paesi europei, dicono i saggi, ha fatto distogliere lo sguardo dalla necessità di profonde riforme sui problemi gravi (vedi l’invecchiamento della società) che così si ingrandiscono.

Sulla trattativa in corso, dunque, un pesante intervento a gamba tesa: in generale, poca gioia e tanti dolori per ‘larghe intese’ di necessità e non di convinzione.

Gian Paolo Vitale


Archiviato in:Politica, Unione Europea Tagged: larghe intese, merkel, Sueddeutsche Zeitung

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