Omologare, mescolare, appiattire, uniformare, globalizzare.
Siamo in un’epoca in cui si tende in ogni caso e con ogni mezzo a mettere la diversità sopra tutto e a difenderla strenuamente.
Per fare ciò, lodevole cosa, non ci si accorge che molto spesso si calpesta chi c’è intorno.
Ecco alcuni esempi:
- la famiglia tradizionale e naturale, prevede una donna, un uomo, dei figli ( nel qual caso, la donna diventa madre e l’uomo padre). Attenzione ho scritto naturale, perché fino a prova contraria un figlio per natura si fa con uno spermatozoo maschio e un uovo femmina. Per difendere i diritti di chi ha deciso per scelta di sovvertire la natura e di creare famiglie donna-donna; maschio-maschio; mamma naturale, papà acquisito; mamma acquisita, papà naturale; genitori adottivi; genitori separati, si tagliano i diritti di chi invece, per scelta, ha preferito la famiglia naturale. Se io sono madre, voglio essere chiamata madre e non genitore uno o tutore uno.
- per natura siamo onnivori. La nostra alimentazione, la conformazione di arcata dentale e apparato digerente ci predispone a una alimentazione variata. Di nuovo, attenzione, ho scritto naturale. Per difendere i diritti di chi, per scelta, non mangia carne, non mangia proteine animali, si offende e deride chi invece lo fa, creando una sorta di gogna e dito puntato. Se io ritengo utile e piacevole per il mio organismo e il mio benessere mangiare proteine animali, voglio essere libera di farlo senza dovermi nascondere.
- la fede. In questo caso non parlo di natura, perché così non è. Parlo di fede. La fede appartiene ad un lato profondo ed inesplorato di sé. Non la si può spiegare, la si vive e basta. E’ qualcosa che va oltre alla comprensione. La fede religiosa, di quale religione si tratti è un atto che ammiro molto, un abbandonarsi senza bisogno di chiedere spiegazioni. E’ fiducia piena. Per difendere chi non crede, ecco che si tolgono tutti i segni che possano riportare alla fede, e si offende e si massacra chi invece questa fede l’ha ferma e chiara, relegandoli ad un ghetto.
Questi sono tre esempi e sono generali e non riferiti a me e alla mia vita, ma a cosa osservo.
Quello che vedo è che sono tutti troppo presi a difendere quelle che credono essere diversità perché in minoranza, senza accorgersi però che il risultato è la ghettizzazione di ciò che c’era prima. Un gatto che si morde la coda, una lotta senza tregua.
E siamo poi sicuri che tutto ciò porterà buoni frutti e non invece una cattiveria diffusa, un’intolleranza a tutto e tutti?
e se fosse la soluzione lasciare le persone libere di essere quello che vogliono essere, rispettando per ognuno la propria diversità?
Chiara