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LATTE DI MANDORLE di SARA RODOLAO

Da Teoderica
LATTE DI MANDORLE di SARA RODOLAO"...la vita mi è passata addosso con gli zoccoli, ad ogni modo ho la mia consapevolezza: mi ha ferita, ma non più di tanti altri. Ho imparato da mia madre che sempre mi diceva: se vai in piazza con la tua croce e vedi le croci degli altri, torni a casa contenta, con la tua."
In queste poche parole c'è già la storia della famiglia di Rocco e delle altre famiglie del sud, che vivono in una terra ricca ed aspra, una terra scelta già in tempi antichi dai Greci per la sua floridezza ma dura ed amara come posso esserlo talvolta le mandorle. La vicenda si svolge dagli ultimi anni del fascismo, ai giorni nostri; è Rocco il protagonista, emigrato in gioventù a Torino, ormai in pensione, rivive i suoi ricordi. Ricordi amari, mitigati dal vivere
a contatto della natura e del mare. Il padre di Rocco è stato allevato dai nonni, i genitori sono emigrati in America e si sono dimenticati del figlio, inghiottiti dal sogno americano. La madre di Rocco : Ofelia, abbandonata dal padre uomo vile, anche lui inghiottito dal sogno americano, anche se poi ritornerà e meglio sarebbe stato fosse rimasto dov'era. Fra tutte le figure ben delineate dall' autrice, spicca Ofelia, questa donna che sembra incarnare la stessa terra di Calabria, debole e ferrea piena di fede e determinatezza è l' unica che realizza i suoi parchi sogni. Il figlio Rocco già nell' infanzia viene segnato dal suo primo sogno infranto, che spezzerà l' indole selvaggia che gli veniva dalla terra e dal mare. Era stato organizzato un mese in colonia e Rocco voleva andarci con tutte le sue forze, ma al momento della partenza la madre gli dice che non sarebbe partito. Rocco darà in escandescenze, pugni, calci, urla, la madre pentita e spaventata gli prepara in fretta la valigia, ma quando arriverranno alla corriera questa sarà già partita. Per Rocco il sogno infranto si ripeterà, ma non si ribellerà più, accetterà quello che gli viene dalla vita. Così emigrerà coi genitori e con la sorella senza far vedere quanto dolore gli provoca ciò. E quando, dopo una vita di lavoro al nord, troverà il coraggio di tornare alla sua terra, vi troverà anche la" calabrisella bella", la sua mezza mela che credeva mangiata da qualcun altro, ma Rocco non ha più quell' indomito furore misto a rassegnazione che sembrano avere solo le donne del sud e preferirà ritirarsi in un altro mare.
"Metteva mandorle sbucciate in una pezzuola di lino, la richiudeva formando una palla e col mortaio riduceva in poltiglia le mandorle. Poi immergeva nella caraffa piena d' acqua fresca la pezzuola e la strizzava, ripetendo l' operazione più volte. Quasi una magia per Rocco bambino: l' acqua diventava bianca e profumata!"
Latte di Mandorle è il titolo di questo romanzo di Sara Rodolao.
Questo è anche un libro che fa amare intensamente il sud ed allo stesso tempo fa indignare che una terra così ricca sia ancora oggi tenuta sotto gli zoccoli.

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