“Alle finestre / fioriscono per folle / limoni e latte”.
La prefazione è di Diana Battaggia, direttrice editoriale, colei che ne ha anche coniato il titolo. Traendo spunto dalla poesia della Dall’Olio “Piazzalberata”, che parla dei disordini avvenuti lo scorso anno in Turchia, “latte e limoni” rappresenta il rimedio naturale che la popolazione del luogo, al fine di lenire i danni causati dai gas lacrimogeni della polizia turca, lasciava a disposizione sui davanzali.
Nei trentasette componimenti, il latte diventa elemento indispensabile per la vita, tutto ciò a cui si associa l’infanzia, il ricordo e le cose piacevoli. Il limone, per contro, evocando il suo gusto acidulo, ricorda che la vita ha un retrogusto aspro. Una scrittura schietta e onesta, che porta al disincanto, ad una presa di coscienza.
La Dall’Olio odia la tirannide dei potenti e lo “sfruttamento” in ogni sua forma, e ricalca la situazione politica italiana, alternandola a poesie d’amore. Le filastrocche riportano al passato, i versi vernacolari aiutano a ritrovare le tradizioni. L’autrice cerca spesso la rima, creando una metrica personale, con spaziature atipiche. Questo consente al lettore di riflettere sui versi, di “digerirli” pian piano. A volte lo stile diventa lapidario: un susseguirsi di parole che scuotono dal profondo. Sono termini che incalzano, quasi a provocare un piccolo sussulto.
Prende vita una “poesia nella poesia”, di cui rimane un’eco, una scia persistente. Molti sono i neologismi creati dall’autrice, al fine di rendere più chiaro il messaggio. L’identità è concepita come “un mostro senza esperienza”, è “una dura marcia per la strada”. Nella lirica “Jung per Negati” si legge: “Son l’ombra di te, bimba, non t’ammiro,/ merda vomito sangue tuo, ragazza./ Sapessi quanto pesi, quanto tiro!”.
Anna Maria Dall’Olio descrive il duro lavoro nei campi, in contrapposizione a “chi ha studiato che tanto lui non trema”. Nella poesia “Morto il vitello” si legge: “Morto il vitello/ attaccati all’aratro/ i tre bambini/ Morde il sole d’agosto/ Morde il sole la vita”. C’è sempre un confronto tra chi sta bene e chi non ha niente. Una dignità insita nell’uomo di cui l’autrice riconosce il valore.
A darci una speranza ecco che emergono, queste parole, tratte dalla lirica “Annaspo. L’attacco”. “Dall’anima mia, potasti la morte”, come se l’amore potesse essere la soluzione che ancora nessuno è riuscito ad individuare.
Una raccolta poetica originale e coraggiosa, quella di Anna Maria Dall’Olio. “Latte e limoni” non piega la testa né fa finta di non vedere. E dai versi di una donna, una cittadina, una poetessa, partela denuncia. Seproprio non si riesce a trovare una soluzione, almeno che si sappia e ci si vergogni.
Written by Cristina Biolcati